«Abundantia Maremma Toscana», rosso avvolgente e persistente
L’idea potrà sembrare un po’ folle e fuori dalle logiche enoiche attuali: produrre in Toscana vini d’estrazione internazionale. Controtendenza e con i rischi annessi e connessi a non omologarsi alle mode d’oggidì ecco nasce Rigoloccio. La decisione di impiantare vitigni tipici francesi è nata dalla certezza delle stesse condizioni della limitrofa Bolgheri che aveva già invertito la rotta verso le varietà d’oltre confine francese con ottimi risultati. Un progetto che ha trovato subito terreno fertile in due amici maremmani, nel 2002, appassionati di vigne e di vini che hanno recuperato in Rigoloccio, un’antica miniera di pirite, un terreno vitato di 23 ettari ai piedi del Monte Calvo e del Borgo di Gavorrano, in provincia di Grosseto, dove hanno impiantato vitigni bordolesi.
Nel 2017 tutto viene rinnovato con il cambio di proprietà iniziando dall’aspetto architettonico alla lavorazione in vigna e in cantina senza dimenticare il rinnovamento aziendale. Questa è una terra ricca di storia in cui gli Etruschi avevano importato la vite avendo trovato un suolo molto fertile e ricco di elementi di origine mineraria, e dalle condizioni climatiche ottimali, ideale per la viticoltura. Tutto ciò ha contribuito a dare un forte impulso enoico a questa parte della Toscana dove ha sede l’azienda Rigoloccio collocata in un’area precollinare da cui godere del flusso delle brezze marine provenienti dal vicino Mar Tirreno e da un soleggiamento costante.
Da qui nasce un vino con una programmata produzione di uve (non più di 800 g per pianta e 60 quintali per ettaro) con raccolta manuale e con passaggio in cantina seguendo le regole ferree di vinificazione per arrivare ad un prodotto finale di personale linea stilistica. Vino di punta è l’Abundantia Maremma Toscana Doc (33 euro), colore rosso rubino carico, al naso profumi di frutta a polpa rossa e note speziate. Il sorso è avvolgente, morbido, persistente con tannini potenti ma bilanciati.