Gusto
I vini di Parma: ecco come si piazzano nelle guide
Come di consuetudine è il momento del punto della situazione generale dei produttori vinicoli parmensi scannerizzati dalle guide enoiche italiane. Quest’anno le cose sono in linea con quelle dell’anno scorso con qualche piccolo punto di miglioramento e un paio di ingressi. Tra questi il primo - direttamente nello specchio riassuntivo - quello delle Tenute Venturini Foschi, impianti recentissimi per un’estensione vitata di 24 ettari in zona Medesano. Due vini in classifica paradigmatici della nostra terra a base di Malvasia. Poi a Langhirano le Cantine Cerdelli fuori dallo specchio riassuntivo per via dei Tre Grappoli Bibenda (l’entrata è a quattro) ma con tre vini.
Insomma qualcosa si muove. Non si muove invece il vertice della classifica che vede sempre al top (sei presenze su sei) di Monte delle Vigne. Quest’anno il plauso va oltre che a Callas (Tre Bicchieri del Gambero Rosso) al Lambrusco Calanchi che miete consensi, segnale anche della valorizzazione che sta dando l’azienda ozzanese al mondo autoctono. Non una svolta ma un’ulteriore lettura del proprio terroir. Ariola si inserisce in cinque guide su sei e pone il suo vino emblematico – Marcello Millesimato – su quattro guide con ottimi riscontri.
Sempre in progresso Oinoe con una rassegna molto lunga di etichette dai nomi fantasiosi e che proprio con i vini territoriali riscuote i migliori successi: Lambrusco Bocanegra e Colli di Parma Rosso in primis. Sulla stessa lunghezza d’onda Lamoretti che fu apripista anni fa del Lambrusco Colli di Parma ma anche sempre ben piazzato con i suoi vini rossi fermi ormai “istituzionali”, senza contare il suo Vigna del Campo Passito tra i migliori della categoria. Cantine Ceci di Torrile citate in tre guide mettono come al solito al top l’Otello Nero di Lambrusco che come di prassi si aggiudica i 5 grappoli di Bibenda. A due segnalazioni Carra che si smarca sempre con i suoi frizzanti nitidi e precisi. Bel colpo infine per la Cantina il Poggio di Salsomaggiore Terme che pian piano si fa conoscere. Se questa è la rassegna dei premiati va però tratta una morale che riunisce quasi tutte le aziende presenti. I vini autoctoni e territoriali stanno conquistandosi spazio anche in una visione italiana.
Quello che un tempo era il mondo negletto dei frizzanti sta ottenendo consensi anche presso gli addetti ai lavori. Lo dimostrano alcune belle espressioni di Malvasia e sempre di più il Lambrusco. Un vino che nella piacevolezza e nel rapporto qualità-prezzo è davvero qualcosa di unico anche fuori dall’Italia.
LEGENDA 2022
“Vini d’Italia 2022” del Gambero Rosso, a cura di Gianni Fabrizio, Giuseppe Carrus e Marco Sabellico, pag. 1.056, euro 30,00. Assegna i voti in bicchieri. Abbiamo analizzato i vini premiati almeno con due bicchieri.
”Bibenda 2022 - Vini d’Italia” ” La Grande Guida Digitale” “Ristoranti; Oli; Grappe; Birre” Direttore Franco M. Ricci, edito dalla Fondazione Italiana Sommelier. Le valutazioni sono espresse in grappoli. La guida è On-line a pagamento (euro 20,00).Abbiamo selezionato i vini da quattro grappoli in su.
”Annuario dei Migliori Vini Italiani 2022” di Luca Maroni, edito da Sens, pag. 948, euro 55,00. Assegna i voti in centesimi.Abbiamo preso in considerazione i vini che hanno conquistato un punteggio da 94 in su.
”Vitae 2022 ” “La Guida Vini” edito da AIS (Associazione Italiana Sommelier) Diretta da Antonello Maietta, Presidente Nazionale Ais, Nicola Bonera, di questa edizione referente Nazionale, pag. 1.327 ; euro 35,00. Assegna i voti mediante viti da 1 a 4 (con la possibilità del 3 viti e mezza). Abbiamo recensito vini da tre viti in su.
”I Vini di Veronelli 2022” Guida Oro, edito da Seminario Permanente Luigi Veronelli. Curatori Andrea Alpi, Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, pag. 1272, euro 32,00. Assegna le valutazioni fino a un massimo di tre stelle, premia con il sole i vini che hanno maggiormente stupito al di là della valutazione ottenuta e con un punteggio in centesimi. Abbiamo considerato i vini da 86 punti in su.
“Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2022” curata da Daniele Cernilli edita da Doctor Wine, pag. 726, euro 20,00. I voti sono espressi in centesimi. Abbiamo preso in considerazione i vini che hanno conquistato un punteggio da 90 in su.
Nella classifica abbiamo preso in considerazione solo le guide “generaliste che esprimono valutazioni e voti, restano a parte le altre (Vini Buoni, Touring, Espresso – che uscirà in primavera come allegato - e Slowine). Il criterio dello specchietto riassuntivo, come abbiamo sempre messo in pratica, si basa sulla prassi consolidata degli schemi “guide delle guide” che considera primario la presenza dell’azienda nel maggior numero di guide al di là dei punteggi.