Mangiare in città

Doppio Malto: Semplicità è felicità. Buona birra e cucina per tutti

Luca Pelagatti

Lo slogan con cui si presentano (il locale ha aperto da pochi giorni) è impegnativo: «un posto felice». E poi, come se non bastasse aggiungono «Birra, cucina e felicità». Insomma, l'idea alla base di questa catena di locali che spaziano da nord a su della penisola arrivando persino alla Scozia e alla Francia è quella di unire la allegria della pinta in compagnia con una proposta di cucina ad ampio spettro. Un po' per tutti i gusti. Per ottenere il risultato ecco allora i colori vivaci di mura e arredi, i giochi a cui nessuno sa resistere (biliardo e calciobalilla), le magliette con le scritte dei giovanissimi camerieri e la scelta delle birre. Da cui, doverosamente, visto il tipo di locale partiamo: la scelta è ampia e in carta ci sono ben 14 tipologia di birra prodotta nei due birrifici di Como e in Sardegna. Le tipologie spaziano dalla classica lager alla ormai onnipresente IPA passando per la Weiss per arrivare sino alla Chocolate Stout.

Tanti stili differenti ovviamente vogliono dire un rischio che è assai difficile mantenere lo stesso standard per tutti ma in complesso il livello è mediamente buono e ognuno potrà trovare il proprio bicchiere. E se forse manca la birra che fa scattare in piedi applaudendo lo standard comunque è più che adeguato e piacevole (media a 5 euro e 80). E non è poco.
Passando al cibo anche qui si ritrova la volontà di spaziare, per accontentare il pubblico più ampio: si passa dal pollo fritto agli anelli di cipolla (sei euro e 20) per passare alle pizze (piuttosto particolari: se cercate la classica Margherita non la troverete e magari sceglierete quella con il crudo di Parma – a 11 euro e 80 – con fiordilatte, pomodorini Piccadilly, grana padano e basilico) per poi arrivare alla carne alla brace (succulenta la tagliata a 15 euro e 40, meno convincenti le bombette pugliesi) oppure gli hamburger (e qui forse un po' di insalata in meno e un po' di condimento in più non guasterebbe (dai 10 euro e 60 ai 13 euro). Si chiude con qualche dolce ecumenico (dai cannoli siciliani alla sbrisolona) e con la sensazione di essere arrivati in un posto che probabilmente saprà crearsi un proprio pubblico di affezionati habituè. PS: è giusto inseguire la felicità. Ma per favore, a Parma, gnocco fritto non si può dire.


Contatti:
Via Sergio Leone 9A Parma
0521-1889955

Chiusura: Mai

Cucina: 3/5
Qualità/Prezzo: 3/5