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Parma -

Giovedì 23 Ottobre 2025


inserto gusto - IL RISTORANTE

Araba Fenice: tradizione marinara con giusta fantasia e tanta freschezza

Tradizione marinara con giusta fantasia e tanta freschezza

Questo ristorante che ne porta il nome non risorge dalle sue ceneri, come il mitologico e misterioso uccello dalle piume dorate, ma continua il suo percorso di onesto locale con pesce di mare nella Bassa parmense del Po. Sala e salette appartate con robusti tavoli scuri, tovaglie chiare, musica a basso volume.
Un premuroso cameriere porta subito l’acqua micro filtrata (euro 2,50), sparisce e ricompare dopo qualche tempo con menu e carta dei vini. Verrà, dopo un’ulteriore attesa, a prendere l’ordine - e questa sarà una costante di tutto il pranzo, insieme alle scuse e alle giustificazioni del sempre premuroso cameriere.
La carta dei vini offre soprattutto bianchi dalle regioni italiane, qualcosa dalla Francia, alcune mezze bottiglie, prezzi contenuti.

La cucina, i piatti
La cucina propone piatti di tradizione marinara con moderata fantasia, usa verdure, frutta e spezie, qualche latticino, ingredienti esotici per dare verve alle salse: si resta sostanzialmente nel conosciuto con largo uso di cozze, vongole, gamberi.
Una pagina del menu è dedicata ai crudi (euro 15-37) con ostriche di svariate provenienze, carpacci e tartare di crostacei, tonno, salmone, branzino variamente conditi con verdure, latticini e frutta.
Agli antipasti, l’insalata di mare con cozze, seppia, vongole, chele di granchio, gamberi e valeriana ha uno spento condimento agli agrumi, mentre la zuppetta della casa, sempre con vongole, cozze, pezzetti di pesce e di crostacei ha un brodoso sughetto al pomodoro e crostini di focaccia abbrustoliti.
E ancora: code di gamberoni al mais soffiato, crocchette di baccalà con cipolle caramellate; polpo croccante con maionese; fagotto ripieno di orata, gambero, fiordilatte.
I paccheri al cartoccio, serviti in un tegame di coccio, hanno cottura oltre il dovuto e condimento acquoso di cozze, vongole, cape sante, lumachine di mare; le pappardelle di pasta bianca, ma secondo menu avrebbero dovuto essere verdi, hanno buona e soda consistenza, ricco condimento di gamberoni, mazzancolle, scampi, pezzi di astice e granchio il cui sapore si perde nel sughetto anch’esso molto liquido.
Altri primi: raviolo di astice e granchio; spaghetti ai frutti di mare sgusciati; scialatiello al granchio. Il pranzo riprende quota con i secondi grazie alla classica frittura di calamari e gamberi, appena croccante, arricchita da julienne di verdure e accompagnata da maionese allo yogurt leggermente piccante in cui intingere quei pezzetti dorati; cape sante, canestrelli, cozze e vongole nei loro gusci, con leggera e profumata panatura, gratinate al forno erano morbide nei loro differenti sapori.
E ancora: tagliata di tonno; pesce spada in padella; turbante di spigola; gran grigliata.


Per finire
Tiramisù, gelato alla crema, con mandorle caramellate e salsa mou, sorbetto al limone o al mandarino, coppa Araba fenice.
I prezzi: coperto 3 euro; antipasti 14-15; primi 15-18; secondi 16-18; dolci 6. Menu non esposto, ingresso con gradini, bagni e parcheggio comodi.
Non mancate
Gratinati.

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