Indie. Okunoka madness, la hit italiana del masocore
Nel bene o nel male, grazie all’evoluzione tecnica, ma anche per ampliare il proprio bacino in ottica mainstream, tra i grandi cambiamenti che hanno investito il game design negli ultimi decenni c’è un diverso rapporto con l’idea di difficoltà. Si tende cioè ad accompagnare il giocatore per mano durante l’intera esperienza, puntando su altri aspetti che non la sfida in sé. È un discorso complesso, che offre varie gradazioni di artificiosità e che si sviluppa su piani anche distanti. Basti però pensare, per dirne uno, che gli sparatutto sono passati dalle mappe labirintiche di Doom ai corridoi lineari di Call of duty in un lampo.
Nel frattempo sono maturate anche le risposte, in linea con il terzo principio della dinamica, quello per il quale a ogni azione corrisponde una reazione di forza uguale e contraria. Se un obiettivo non risulta arduo da raggiungere si perde la gratificazione derivata dall’essersi impegnati a fondo per superare gli ostacoli in direzione della meta. Si è così fatta largo la corrente dei Souls fino a sfociare, con la scena indie, in un genere dal sound quasi di una band punk rock: il masocore. Letteralmente è la contrazione dei due cardini che lo governano. Da un lato il divertito riferimento rimanda a un certo masochismo, perché si va avanti collezionando game over secondo la formula classica dell’insegnamento attraverso il trial & error, dove si prova e riprova imparando dagli errori. Dall’altro il termine hardcore, che per gli appassionati è sinonimo di intransigenza, di una giocabilità che appunto non si piega ma richiede si essere compresa e affrontata di petto.
Paradigmatico, in questo senso, l’esempio di Super meat boy, un titolo manifesto del 2010 firmato dall’americano Team meat di Edmund McMillen e Tommy Refenes i cui propositi hanno trovato terreno fertile anche da noi, nell’opera dei Caracal, che si stanno affermando come le stelle italiane del masocore.
Okunoka madness, la nuova fatica del piccolo studio romano, verrà pubblicata tra pochi giorni, l’8 settembre, da Ignition publishing, un’etichetta made in Italy che supporta i talenti dell’Accademia italiana videogiochi con sede nella capitale. Lo scopo di Okunoka madness è riprendere, evolvere ed espandere su Pc, Ps4, Xbox one e Switch le intuizioni dell’originale Okunoka uscito in esclusiva per la console Nintendo e rivelatosi a suo modo una hit. Alla base c’è un mix tra le atmosfere colorate dei platform come Rayman e le meccaniche affilate di Super meat boy, che si traducono in una sequenza di micro livelli dove i salti vanno calibrati concatenandoli velocemente in maniera millimetrica per non finire vittima degli spuntoni. Per proseguire serve devozione; già quello che altrove sarebbe il tutorial aiuta d’altronde con una prima scrematura. Per la serie che ci si può si vantare con gli amici di aver completato senza morire anche solo l’inizio.