Gaming. Una scorpacciata di ricette indie

di Riccardo Anselmi

EDNA & HARVEY: THE BREAKOUT – ANNIVERSARY EDITION (Daedalic, per computer e console)
La strampalata coppia formata dalla smemorata Edna e dal suo coniglio di pezza Harvey, dotato di parola, è tornata cogliendo l’occasione dei festeggiamenti per il decimo anniversario. Nata come progetto universitario del co-fondatore di Daedalic entertainment, software house tedesca specializzata, anche nella sua branca editoriale, in avventure grafiche, Edna & Harvey: The breakout è un omaggio ai classici punta e clicca della Lucas, dai quali eredita l’umorismo surreale. Disegnato come un fumetto, il gioco in Anniversary edition si presenta rinnovato nell’aspetto, realizzato ex novo nell’ottica dell’alta definizione (ma i nostalgici possono in ogni momento tornare all’estetica originale), e con comandi resi più intuitivi che aggiornano anche alcuni puzzle, insieme alla vivacità dei dialoghi tra i cardini del genere. L’impresa di Edna intanto non è però cambiata: priva di memoria, si ritrova nella stanza imbottita di un manicomio, dal quale vuole scappare il più presto possibile, in compagnia del fedele Harvey. Per riuscirci, dovrà recuperare i ricordi perduti in modo da capire come mai sia finita lì e perché il direttore della struttura non vuole lasciarla fuggire, costi quel che costi.

DO NOT FEED THE MONKEYS (Alawar, per computer e Switch)
Non dare da mangiare agli animali. È l’avvertimento che si legge negli zoo. Nello specifico, l’invito che rivolgono gli sviluppatori di Fictiorama studio e Badland games, è di non dar da mangiare alle scimmie, per evitare reazioni inaspettate. Le scimmie di cui si parla sono però persone, finite nel mirino delle telecamere di sorveglianza di una strana organizzazione. La metafora ha comunque qualcosa a che fare con le gabbie nelle quali le vittime sembrano essere confinate. O in realtà in un oscuro gioco delle parti è il protagonista a essere prigioniero, in apparenza reclutato dal vertice della società per spiare di nascosto le vite degli altri? L’ordine non negoziabile proibisce di entrare in contatto con chi è sotto vigilanza continua. Una scelta fondamentale è decidere se e quando provare ad aiutare gli inconsapevoli sorvegliati, che si comincia a conoscere, mettendo insieme gli indizi come in un’indagine, scegliendo o no di manipolarne l’esistenza, favorendo i sogni o boicottandone le aspirazioni, in una simulazione satirica dagli echi orwelliani.

JUMP KING (Nexile, per Pc e console)
Il saltatore più famoso dei videogame è senza dubbio Super Mario. Prima di chiamarsi così ed assumere le ormai celebri sembianze del baffuto idraulico italiano, al suo esordio nel 1981 in Donkey Kong avrebbe dovuto essere semplicemente Jumpman, un nome forse meno fortunato, ma di sicuro esplicativo per il protagonista del titolo Nintendo antesignano del genere platform. Pagine di storia rievocate con piglio creativo dal team svedese Nexile in Jump king, evoluzione del filone che ribalta alcuni cardini della scuola di game design portata avanti dalla casa giapponese, offrendo piuttosto una rilettura del fenomeno dalla verve hardcore significativamente contemporanea, verrebbe da dire integralista. Alla filosofia Nintendo di accompagnare l’esperienza dei giocatori di tutte le età smussando gli angoli, Jump king risponde sfidando, oltreché le abilità, il carattere delle persone, al cospetto di un costrutto ludico intransigente che costringe a rialzarsi da una sequela di fallimenti prima anche solo di immaginare di riuscire. Mentre si sale, di piano in piano, ingegnandosi a scansare i pericoli, fino in cima alla torre per salvare la bella, ogni salto è una prova di equilibrio da mettere in fila uno dietro l’altro.

HUNTDOWN (Coffee stain, per computer e console)
Hanno addirittura allestito un vero e proprio cabinato, versione moderna dei vecchi coin-op che andavano forte a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, l’epoca in cui i titoli che hanno ispirato Huntdown erano al centro della scena delle sale giochi. L’amore per la storia arcade del digital entertainment, quando le avventure si vivevano una monetina alla volta, cercando di far durare il più possibile quella piccola chance guadagnata risparmiando sulla paghetta, permea ogni pixel dell’operazione revival messa in piedi dallo studio svedese Easy trigger, accompagnato nella sua missione dall’etichetta scandinava Coffee stain. Non una mera riproposizione del passato, ma l’idea di poter continuare oggi un percorso che si riallacci direttamente allo stile dei classici giochi d’azione a scorrimento. Anche la grafica, tutta nuova, incredibilmente fluida e coloratissima, è solo in apparenza un retaggio dell’era 16-bit, così come l’immaginario cyberpunk carico di citazione, dove si coglie l’influenza, oltreché dei videogame, di una lunga e fortuna stagione cinematografica, da Robocop a Terminator, da The warriors a Blade runner.

ATOMICROPS (Raw fury, per Pc e console)
Non che le atmosfere siano esattamente bucoliche, ma di campagna c’è bisogno anche nel mondo post-apocalittico di Atomicrops, giunto di aggiornamento in aggiornamento all’attesa versione completa 1.0 e dove occorre combattere con schiere di bizzarri esseri mutanti per difendere il raccolto, dopo averlo amorevolmente coltivato, strizzando l’occhio in stile roguelite ai più classici farming simulator. Nell’unica fattoria sopravvissuta sulla Terra, dove si producono verdure, frutta e fiori ormai geneticamente modificati in modo massiccio, i ritmi non sono più quelli improntati al naturale ciclo delle stagioni. È una rocambolesca lotta quotidiana contro tutti e una corsa contro il tempo, catapultati nella frenesia della vita agricola insieme ai simpatici ospiti dell’azienda, tra maialini coraggiosi, galline volonterose e mucche intraprendenti, quella che va in scena con la pixel art coloratissima di uno shoot’em up che prende di mira le derive di un futuro inquinato e contaminato. Imbracciate curiose armi a tema per sconfiggere una flora di ancor più stravaganti boss in cui cogliere i quadri di Arcimboldo dietro l’evidenziatore del paesaggio nucleare, l’eroico contadino può trovare persino l’amore.

REMNANT: FROM THE ASHES (Perfect world, per Pc, Ps4 e Xbox one)
In agosto sarà la volta della seconda e ultima espansione nella quale dovrebbero venire tirate le fila anche narrative di Remnant: From the ashes, attraverso la campagna Subject 2923, preannunciata come la grande battaglia finale in grado di far luce sulle origini del male che ha devastato la Terra nel futuro post-apocalittico del videogame. I texani Gunfire nel frattempo hanno già arricchito la loro formula action rpg, che mischia tetre atmosfere hardcore ispirate ai Souls con inflessioni roguelike, attorno a dinamiche dove le armi bianche lasciano il centro della scena agli spari dei third person shooter, grazie ai contenuti del dlc Swamps of Corsus. Qui l’elemento survival viene ulteriormente enfatizzato per mezzo di una modalità ad hoc che costituisce l’ennesimo tour de force per i veterani del titolo, dove alle maratone in singolo si affianca il senso di community del multiplayer, di stampo co-op, per le cui sessioni la natura procedurale delle mappe, rielaborate sul tema di precisi biomi per presentare nuove conformazioni e nemici diversi dopo ogni partita, offre quel tocco di imprevidibilità capace di mantenere vivo l’interesse sul lungo periodo.

GOLF WITH YOUR FRIENDS (Team17, per computer e console)
Negli ultimi anni relegato ai margini dalle major del digital entertainment, in estate tornerà su computer e console anche il grande golf, attraverso la collaborazione tra l’editore 2K, che domina già il settore dei giochi di basket con gli Nba 2K, e i canadesi Hb studios, indicati ormai come gli specialisti assoluti del genere, grazie all’esperienza maturata con la propria serie, inizialmente autoprodotta: The golf club. Non è comunque l’unico sport che si fa con la mazza deciso in questi tempi a riapparire. Per chi alla pretesa di realismo mette davanti il divertimento più scanzonato esiste anche il minigolf, da giocare rigorosamente lungo percorsi fuori di testa che possono raggiungere la massima espressione fantasiosa per mezzo della magia della virtualità, come in Golf with your friends. Il titolo, curato dagli australiani Blacklight interactive con il sostegno dell’etichetta inglese Team17, trasferisce nei videogame lo stesso spirito di socialità alla base delle partite dal vivo, offrendo modalità multiplayer in grado di riunire fino a 12 persone. Piatto forte la valanga di contenuti: un sacco di buche a tema per tutti i gusti accompagnate da editor di livelli e modificatori che aggiungono altro pepe, se lanciare la pallina tra piramidi e fossili di tirannosauro non dovessero bastare.

MONSTRUM (Soedesco, per computer e console)
Arriva su console, per il tramite dell’editore Soedesco, con base nei Paesi Bassi, un piccolo grande cult che su Pc ha conquistato gli appassionati degli horror, mostrando l’inventiva tipica delle avanguardie in grado di far brillare di luce propria la migliore scena indipendente dei videogame. Monstrum è un titolo capace di superare attraverso la forza delle idee le ristrettezze del suo budget, come d’altronde è spesso accaduto per le pellicole di genere, di cui l’opera dello sviluppatore scozzese Junkfish rappresenta una sorta di evoluzione digitale, che raccoglie l’eredità dei maestri ragionando a fondo sulla maniera di portare oggi su schermo quegli stessi brividi. Tutto è costruito per mantenere alta la tensione. All’origine di Monstrum si trova un meccanismo tecnologico a metà tra survival e roguelike studiato nei minimi dettagli per avvolgere nel terrore il giocatore al pari del protagonista, passeggero di una nave alla deriva, braccato da un’entità sovrannaturale che non è dato conoscere fino al primo incontro, quando a volte è troppo tardi. Ci si nasconde, si ascoltano i rumori e si cerca di capire quali minacce, sempre diverse, si hanno davanti, ricominciando dopo ogni morte daccapo, in un’ambientazione simile ma creata ex novo dall’intelligenza artificiale che governa anche il mostro di turno.

CHILDREN OF MORTA (11 bit studios, per computer e console)
Una famiglia, i Bergsons, custodi di una terra che adesso è più che mai in pericolo. Eroi del quotidiano costretti a confrontarsi con nemici inauditi. La saga in pixel art creata dallo studio polacco Dead mage prosegue la sua epopea, arricchita dai contenuti dell’ultimo aggiornamento Setting sun inn. Sequenze animate, personaggi già incontrati resi sbloccabili, eventi e attività che aiuteranno a capire meglio il mondo di Rea e ciascun componente di un nucleo coeso, formato da John il guerriero e dai suoi figli, le cui abilità vengono messe a disposizione per una missione che non ha un unico protagonista, ma che per essere portata avanti necessita del contributo di tutti. È uno degli aspetti che rendono originale e appassionante questo gioco di ruolo con elementi roguelike, nel quale si esplorano le dinamiche delle relazioni anche all’interno del focolare domestico, nei momenti di tranquillità, mentre ci si rimette in sesto tra un’impresa e l’altra, rendendo più umani l’arciera Linda, il monaco Mark e gli altri impavidi combattenti impegnati a liberare il Monte Morta dal male che lo sta distruggendo.

GORN (Devolver digital, per Pc e Psvr)
A prima vista uno dei progetti più curiosi e sopra le righe, ma anche tra quelli che sviluppano meglio alcuni temi della realtà virtuale. Dopo l’esordio su Pc, dove ormai c’è l’imbarazzo della scelta a livello di visori, Gorn ha debuttato su console, con una versione per Psvr. Un parto che non poteva che coinvolgere l’editore di molte uscite anti-mainstream, Devolver digital, e lo studio sudafricano Free lives, già dietro all’azione esagerata di Broforce nonché all’ancora più folle Genital jousting. La ricetta di Gorn passa per una violenza talmente estrema da risultare caricaturale ben oltre l’aspetto volutamente cartoon della sua rappresentazione. Un trucco che serve anche a far incontrare, senza appesantirli, i principi del game design con le approssimazioni tecniche degli attuali sistemi di rivelazione. Carico delle stravaganze dell’umorismo demenziale, Gorn imbastisce così il suo circo a base di combattimenti contro orde di nerboruti gladiatori in simil pezza sgorganti ettolitri di salsa di pomodoro. Si mimano colpi e parate con ogni genere di arma, anche arco e frecce, in una fiera di fisicità assoluta ultradinamica all’insegna degli smembramenti.

DECK OF ASHES (Buka entertainment, per Pc e Mac)
Nel cupo mondo di Deck of ashes gli eroi senza macchia e senza paura hanno lasciato il posto a un cast di fuorilegge, ladri e assassini vissuti ai margini della società, ma chiamati per uno strano destino ad avere in mano la chiave per un riscatto personale e universale. Protagonisti lontani dagli archetipi classici, pieni di difetti messi in evidenza per esprimere dichiaratamente un altro senso di umanità e che si imparano a conoscere a uno a uno, mentre si lanciano in battaglie che non consentono troppi margini agli errori, come regola comune dei roguelike. L’avventura sviluppata dallo studio russo Aygames si svolge però mischiando i generi. Nel titolo gli autori hanno infatti riversato la loro passione per il fantasy e per i giochi di carte collezionabili. Sono proprio queste ultime a fornire gli elementi per impostare la tattica nei combattimenti, costruendo il mazzo più adatto allo scopo, in modo da avere la meglio in rappresentazioni stilizzate degli scontri, dove si calano a turno mostri e magie. Molto del fascino deriva dall’ambientazione gotico-decadente, che ha fatto la fortuna di un intero filone capitanato da Darkest dungeon, rievocato nel miscuglio rpg di Deck of ashes insieme a un’altra hit recente, Slay the spire.

SUMMER IN MARA (Chibig, per Pc e Switch)
Un’isola da paradiso tropicale: è qui che vive la giovane protagonista del gioco sviluppato dalla software house spagnola Chibig, con lo sguardo rivolto al Giappone di The legend of Zelda e dei film d’animazione dello Studio Ghibli. L’avventura di Koa è un salutare tuffo in una natura da sogno, circondata dalle acque dell’oceano e piena di sorprese. Ci sono i frutti della terra da coltivare, come in un farming simulator. C’è l’imbarcazione da mantenere in esercizio, per riuscire a solcare il mare e incontrare nuovi amici. C’è un intero ecosistema da rispettare, per non compromettere irrimediabilmente il ciclo della vita, che scorre tranquilla, nelle operose giornate di sole e nel meritato riposo notturno, mentre si impara l’importanza di ascoltare le esigenze di ogni essere vivente. Peccato che su questo angolo incontaminato, popolato di altruiste creature marine antropomorfe, si concentrino le mire di una corporazione malvagia, i cui obiettivi sono unicamente lo sfruttamento delle risorse, a scapito di devastare per sempre il paesaggio. Sarà dunque necessario unire le forze nel nome della salvaguardia dell’ambiente.