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Kolossal multimediali. Phantom liberty, il canto del cigno di Cyberpunk 2077
Mentre i possessori di iPhone sono impegnati a scaricare iOS 17, l’ultimo sistema operativo mobile di Apple, per altri appassionati di tecnologia l’aggiornamento del momento è quello di Cyberpunk 2077, il videogame dell’anno 2020 di cui si parla anche nella chiacchierata biografia del magnate high-tech Elon Musk, a proposito di assaggi del futuro. Per l’opera di Cd projekt, acclamato studio polacco già autore della saga fantasy di successo The witcher, si tratta letteralmente della versione 2.0, passaggio alquanto emblematico che sottintende una completa revisione del titolo. Era accaduto anche con i The witcher. Dall’interfaccia a certe dinamiche, Cyberpunk 2077 è adesso quasi un gioco nuovo, un po’ come capita appunto in casa Apple tra una generazione di iOS e la successiva. Anche se il termine forse più corretto, in questo caso, sarebbe potenziato, sulla falsariga degli innesti sintetici, definiti tecnicamente cyberware o in gergo cromo, usati diffusamente dai cittadini della futuristica Night city per modificare i propri corpi aumentandone le capacità, in un manifesto del cosiddetto transumanesimo.
Ispirato a un classico dei giochi di ruolo, alla sua maniera Cyberpunk 2077 rappresenta un tuffo in quella science fiction che non appare più alla stregua di un sogno o di un incubo lontano, ma una materia viva nella quale volenti o nolenti ci immergiamo sempre ogni giorno di più. A cominciare dal grande tema dell’intelligenza artificiale, che interroga le coscienze sul piano etico e filosofico. Se un domani l’eternità fosse a misura di un simulacro digitale? Cyberpunk 2077 ha la capacità di catapultare con uno stile estremamente affascinante e coinvolgente in un mondo, decisamente più distopico che ideale, dove molte fantasticherie di oggi sono ormai realtà. L’aggiornamento 2.0 viene accompagnato su Pc, Ps5 e Xbox series x dalla disponibilità dell’espansione Phantom liberty, che aggiunge insieme a parecchi altri contenuti un’area inedita della metropoli, il quartiere di Dogtown nel cuore di Pacifica, con i relativi incarichi. Ce ne sono di tutti i tipi, di solito piuttosto elaborati. Phantom liberty mira a essere il Blood and wine di Cyberpunk 2077. La missione principale è una sorta di spy-story in cui Cuore di tenebra incontra Fuga da New York, offrendo l’occasione per allargare l’orizzonte e approfondire il complesso e ambiguo tessuto politico dell’universo di Cyberpunk, che si estende oltre Night city, tra le dinamiche militariste dei Nusa, i Nuovi stati uniti d’America, e l’eterna guerra combattuta con le megacorporation, le vere superpotenze sovranazionali che muovono i fili neppure troppo dietro le quinte.
Dopo la rockstar ribelle Johnny Silverhand interpretata da Keanu Reeves, il cast accoglie l’agente segreto Solomon Reed modellato sull’attore Idris Elba. Cyberpunk 2077 è uno straordinario kolossal che sfrutta i migliori ritrovati in grado di rendere maggiormente espressivi i personaggi virtuali, grazie per esempio a un innovativo software per il doppiaggio che sincronizza perfettamente il labiale a seconda delle varie lingue (italiano compreso). In generale tutto il sound design è da Oscar. Phantom liberty insiste però specialmente sulla forza dell’ambientazione, concentrandosi sulle ricercatezze di una immensa città studiata nei minimi dettagli affinché restituisca un senso di autenticità fuori scala. A distanza di anni, Night city rimane un assoluto punto di riferimento e Dogtown, con le sue architetture iconiche che si stagliano stupefacenti tra i ruderi di vecchie battaglie, la eleva ancora di più. Vale la pena anche solo visitarla da turisti.