Generazione bit
Euro 2024 e non solo nell'estate di Ea
Oggi Euro 2024 entra nel vivo, con l’ingresso nella fase a eliminazione diretta che vede in campo anche l’Italia. Come ormai tradizione, a ogni appuntamento importante Electronic Arts presenta una serie di pronostici elaborati per mezzo dei suoi videogame, che oltre a vendere milioni di copie sono un bel database di dati e statistiche. Non potevano mancare gli Europei di calcio, non a caso accompagnati da un aggiornamento che aggiunge a Ea Sports Fc 24, il più grosso titolo dedicato ai fan del pallone che su Pc e console ha preso il posto dei vecchi Fifa, una modalità ad hoc e diversi contenuti a tema per diventare protagonisti e, perché no, riscrivere l’evento. Secondo le previsioni di Electronic Arts, messe nero su bianco in tempi non sospetti, prima del fischio d’inizio, la coppa dovrebbe andare all’Inghilterra, che batterà in finale i padroni di casa della Germania. Di solito ci azzecca, testimonianza la sfilza di successi praticamente ininterrotta dal primo test, coinciso con i mondiali del 2010 poi vinti dalla Spagna, anche se in effetti una volta è capitato di sbagliare: l’anno scorso al debutto dello stesso genere di simulazioni applicato alle competizioni femminili.
L’occasione degli Europei è ghiotta anche per riaccendere i riflettori su Ea Sports Fc 24, il capitolo dell’addio dopo quarant’anni allo storico brand Fifa. Una separazione abbastanza indolore, con il nuovo videogame che mantiene intatto il feeling degli episodi precedenti. Anche a livello di licenze non si sente il passaggio, come riconferma la ricca espansione incentrata su Euro 2024, che qualche anno fa sarebbe stata un gioco a parte, mentre adesso, seguendo le logiche dei live service, raggiunge tutti i giocatori di Ea Sports Fc 24 sotto forma di aggiornamento gratuito. Al di là della struttura del torneo e di una rinfrescatura ai volti degli atleti di punta, aggiunge tra l’altro grafiche ufficiali e una particolare cura per quanto riguarda le scenografie, grazie ala riproduzione nei minimi dettagli di nove stadi tedeschi in cui si svolge la competizione. Quello dei live service è un po’ il leitmotiv di questa generazione videoludica, strettamente legata alla sfera online che consente agli sviluppatori di rifrequentare continuamente le proprie opere, ascoltando i feedback della community, tenendo incollati i fan sul lungo-medio periodo e sistemando magari ciò che non va, mettendoci una pezza. Lo stesso è accaduto nelle ultime settimane per altri titoli.
F1 24 (Ea Sports, per Pc, Playstation e Xbox)
Tra gli appassionati di racing vigono due filosofie. C’è chi si diverte a impugnare semplicemente il volante e girare, anche da solo contro il tempo, macinando chilometri sulle piste per il piacere di guida come se si trattasse di un track day virtuale, e invece chi preferisce essere stimolato di continuo, attraverso obiettivi e la proposta di nuove sfide, in grado di enfatizzare la componente videoludica. La serie ufficiale dell’inglese Codemasters, che da oltre un decennio si occupa di portare lo spettacolo della Formula uno su computer e console, sotto l’ala della major americana Electronic Arts ha deciso di sposare anche e soprattutto la seconda. Orfana quest’anno della componente cinematografica Braking Point, al centro di F1 24 rimane la modalità carriera, ulteriormente arricchita sia che si scelga di fondare una propria scuderia o che ci si limiti a vestire i panni del pilota, con un sistema capace di tenere conto di numerose variabili per ricreare tanto le rivalità, quanto le dinamiche del mercato e l’evoluzione della griglia, rendendo ogni stagione imprevedibile e più coinvolgente. Negli ultimi capitoli ha però guadagnato sempre maggior spazio anche l’infrastruttura live service, con la distribuzione di contenuti extra nell’arco di più stagioni, a loro volta divise in episodi settimanali, che per mezzo di eventi ad hoc ripercorrono le gesta di alcuni piloti, come nel caso della serie d’apertura dedicata a Charles Leclerc, mentre in luglio il focus sarà su Fernando Alonso. Parallelamente, l’enfasi sull’elemento online sprona gli sviluppatori a non smettere di lavorare su aspetti come il modello di guida, che è stato ottimizzato rispetto al lancio già grazie a ben due patch in meno di un mese. Specie sul fronte delle gomme si è fatto un salto di qualità pazzesco, al punto che i circuiti vanno interpretati in maniera diversa, più realistica, pena l’uscita di strada.
IMMORTALS OF AVEUM (Ea, per Pc, Ps5 e Xbox Series)
Un altro videogame che sta godendo della coda forse insperata di un supporto a lungo termine è Immortals of Aveum, kolossal fantasy sui generis, perché sviluppato con il sostegno di Ea da Ascendant Studios, un team non enorme, piuttosto di medie dimensioni, che però si è avvantaggiato delle più moderne tecnologie per realizzare un titolo di grande impatto. Purtroppo Ascendant Studios è finito poi nel tritacarne della crisi occupazionale del settore, ma ciò non ha impedito di consegnare ai fan di Immortals of Aveum proprio di recente un aggiornamento di pregio, realizzato insieme a Enduring e che introduce nel gioco, per la prima volta su console, l’Amd FidelityFX Super Resolution 3 (Fsr3), un sistema intelligente pensato per migliorare la qualità visiva superando i limiti hardware delle piattaforme grazie ad alcuni artifici. Partendo da una risoluzione più bassa, si riesce a ottenere attraverso l’upscaling, interpolando più fotogrammi, una resa equivalente a quella massima, favorendo così anche migliori prestazioni. Già diffuso su Pc, l’Fsr3 ha le carte in regola per rivoluzionare la scena delle console, che per natura soffrono di più la ricerca di maggiore potenza nel loro arco di vita. I risultati ottenuti da Immortals of Aveum sono sorprendenti specialmente su Xbox Series X dove si raggiungono performance superiori al 70%, passando da un framerate di partenza anche inferiore ai 60 fps fino sfondare adesso in Fsr3 il muro dei 100 fps, per la gioia dei possessori di tv dotate di funzione Vrr (Variable refresh rate), utili a restituire appieno la dose di fluidità extra. Costituisce la classica ciliegina sulla torta per un’avventura dalla forte impronta action, che rilegge gli scontri pirotecnici nella chiave di un first-person shooter in cui ai colpi delle armi da fuoco si sostituiscono incantesimi coloratissimi ed esplosivi. Immortals of Aveum rappresenta il trionfo degli effetti visivi di ultima generazione che riempiono lo schermo con le magie dell’Unreal Engine 5, il motore delle meraviglie di Epic qui in una delle sue prime applicazioni su larga scala. L’atmosfera è un po’ quella delle moderne serie tv americane, un fantasy insomma a tratti leggero e molto contemporaneo, che intrattiene con momenti anche di vero stupore.
DRAGON AGE: THE VEILGUARD (Ea, per Pc, Ps5 e Xbox Series)
Attesissimo dai fan, dopo dieci anni è stato finalmente mostrato il seguito di Dragon Age: Inquisition. Si chiamerà Dragon Age: The Veilguard e uscirà in autunno. L’erede della saga fantasy di Bioware - apertasi nel 2009 con l’indimenticabile Dragon Age: Origins, che con coraggio sfidò l’allora dominio assoluto delle licenze ufficiali, come Dungeons & Dragons, spingendo l’intero settore verso la creazione di nuove ip originali - si ricollegherà direttamente al precedente capitolo, riprendendo la vicenda là dove si era interrotta. Una bella sfida tenere insieme a distanza di tempo un intreccio così, considerata anche la possibilità di modificare le trame dei vari titoli a seconda dell’incastro di scelte e conseguenze messo di volta in volta nelle mani del giocatore. Attraverso la rivelazione della minaccia rappresentata dal dio dell’inganno Fen’Harel, si entra intanto sempre più nella mitologia della serie, che in Dragon Age: The Veilguard si evolve in un’estetica ancora più stilizzata, quasi da graphic novel, emblema di quel fantasy all’americana verso cui sembra avere intenzione di virare la saga. Già il cast in questo senso è un buon manifesto: si segnala subito il ritorno dell’irresistibile nano Varric, ma come tradizione si avrà a che fare con un nutrito ed eterogeneo gruppo di compagni d’avventura, l’aspetto dove The Veilguard, al di là di dinamiche per altri versi maggiormente votate all’azione, punta a recuperare l’animo più da gioco di ruolo di Dragon Age.