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Generazione bit. Civ 7: partita a scacchi con la storia

Riccardo Anselmi

Trentaquattro anni, che nel velocissimo universo di internet separano il 1991 da noi quasi si trattasse di un’altra era geologica. Eppure da allora, anno di nascita di Civilization, il gioco strategico a turni 4X (eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate, a esemplificare le quattro azioni fondamentali che si sviluppano nel videogame), ha continuato a conquistare schiere di appassionati, che hanno contribuito a rendere la creatura di Sid Meier un fenomeno planetario da più di 73 milioni di copie vendute, capace di rinnovarsi pur nella fedeltà alla missione originaria: provare a forgiare da sé la grande storia, immaginando sentieri alternativi (… e se il persiano Serse non fosse stato sconfitto in Grecia, arrestando la sua avanzata? … e se gli Inca non avessero capitolato di fronte ai conquistadores? ) o immedesimandosi nelle scelte delle più famose personalità del passato. Con il settimo capitolo principale firmato da Firaxis, uscito ora per i tipi 2K su Pc, Mac, Linux e tutte le console, in modalità single-player o multiplayer online, l’esperienza viene ulteriormente affinata, con attenzione ai fan e a una nuova generazione di appassionati, che avranno a disposizione gli strumenti per avvicinarsi agevolmente a un genere impegnativo, basato come è sulla complessità delle interazioni, ma non di meno coinvolgente, nell’immergere nelle dinamiche che hanno contribuito a plasmare le civiltà del mondo. Ai neofiti è riservato un hub, che raccoglie guide introduttive e video tutorial per impadronirsi delle meccaniche di Civilization VII, che comunque nella prima partita avvia in automatico suggerimenti e aiuti così da potersi lanciare subito nella mischia, approfondendo gradualmente gli approcci strategici più efficaci per i nostri scopi. Requisito prezioso è l’adattabilità, secondo la massima di Sun Tzu: L’arte della guerra è come l’acqua che evita le alture e riempie le cavità.

Tre le stagioni che si potranno esplorare, modulate in sezioni: l’antichità, l’età delle scoperte e l’età moderna, adottando differenti punti di vista, con l’opportunità inoltre di impersonare un leader non appartenente necessariamente alla civiltà della quale stiamo pianificando l’espansione. Negli anni che fanno del soft power un’arma esplicita, ecco che una delle parole chiave diventa l’influenza da esercitare, in positivo o in negativo, per favorire alleati e danneggiare i nemici, affilando strumenti utilissimi in campo diplomatico. Se i fiumi hanno da sempre rivestito un ruolo importante nel determinare l’ubicazione di villaggi e di città, adesso Civilization VII li rende finalmente navigabili, aumentando le possibilità di scambi culturali e di merci. Lo dimostra, se si parte, come suggerito, dall’antichità con il primo colono nell’Egitto della Divina Sposa di Amon, Hatshepsut, dove gli insediamenti fioriscono sulle sponde del Nilo, circondato dal deserto. Nel passaggio da un’epoca alla successiva si può abbracciare il destino di un’altra civiltà, a patto di avere in precedenza potenziato quegli aspetti che la caratterizzano e che tanto hanno contribuito alla sua prosperità.

Vasta la galleria di uomini e donne, realmente esistiti o avvolti in un alone leggendario, tra cui selezionare la nostra leadership e già scorrendo i loro nomi si capisce che non conti unicamente la forza militare. L’elenco comprende un pensatore come Confucio, le cui idee hanno modellato lingue (nell’uso degli onorifici come forma di rispetto verso l’interlocutore) e società dell’Asia orientale; un viaggiatore inesausto e curioso come Ibn Battuta, al quale siamo debitori di straordinari resoconti dei suoi itinerari nelle terre di Dar al-Islam; un inventore come Benjamin Franklin; un saggista come Niccolò Machiavelli, l’autore del Principe, tra le letture consigliabili ai giocatori intenzionati a compiere la loro scalata al potere. Ci sono anche statisti, come Carlomagno, Federico il Grande, Napoleone, con la doppia opzione relativa alla personalità, ossia generale oppure imperatore, a indicare i due corsi di vita del generale francese, come applicato pure al personaggio di Ashoka, da guida di un impero in brutale espansione ad apostolo della nonviolenza. Ogni leader ha proprietà specifiche, ma soprattutto li si può combinare liberamente con una civiltà, a prescindere dalla veridicità storica, conservando nel tempo gli attributi guadagnati di turno in turno.

Si attraversano i secoli, si valicano i confini, con il sovrano Inca Pachakuti nella Cuzco del XV secolo, con il marchese de La Fayette, eroe della rivoluzione americana prima, di quella francese poi, con l’intellettuale indipendentista filippino José Rizal, medico oculista, condannato a morte per fucilazione appena trentacinquenne, celebrato anche come poeta e romanziere. Non mancano le esponenti femminili. Ci sono le regine, dall’Africa della guerriera Amina, emira di Zazzau nella Nigeria settentrionale, all’Asia della vietnamita Trung Trac e della giapponese Himiko, passando per l’Europa di Isabella di Castiglia e di Caterina di Russia.
Nel Nuovo Mondo emerge la figura di Harriet Tubman, venuta alla luce in schiavitù in una piantagione del Maryland e assurta ad attivista indefessa del movimento abolizionista. Inserimenti che ribadiscono come la storia sia costruita non solo dai governanti, ma da coloro che coltivano diritti e saperi, pilastri per l’avanzamento dell’umanità.

Sempre negli Stati Uniti, al fine di ottenere una riproduzione accurata dei costumi della civiltà degli Shawnee, è stata avviata una collaborazione con la tribù che ebbe un capo carismatico in Tecumseh, ucciso nella guerra del 1812, dopo aver cercato di unire i nativi contro gli aggressori. Lo si può trovare tra i governanti delle più ricche Civilization VII Founders Edition, disponibile esclusivamente online fino al 28 febbraio, e Deluxe Edition, insieme a leader quali la matematica inglese Ada Lovelace, pioniera dell’informatica, e il patriota venezuelano Simon Bolivar, quattro ulteriori civiltà (Cartagine, Gran Bretagna, Nepal e Bulgaria) e altrettante meraviglie naturali (il Machapuchare dell’Himalaya, il Monte Fuji che si staglia tra Tokyo e Kyoto, Vihren nel massiccio del Pirin nella penisola balcanica e il Vinicunca delle Ande), accanto a molti altri contenuti extra che verranno distribuiti man mano.