Tradizioni
Proverbi, battute, fiabe e vignette: è nato il sito del dialetto parmigiano
«Leggo, ascolto e imparo il dialetto». Per grandi e piccini, un sito curato dalla Consulta per il dialetto parmigiano, coordinato da Andrea Mondini, e realizzato in collaborazione con la Gazzetta di Parma, con il sostegno di Fondazione Cariparma.
Un lavoro di squadra che ha dato alla luce il sito dialetto.gazzettadiparma.it. Tante le categorie da scoprire: le battute, la ricetta, la vignetta, personaggi, poeti e poesie, prosa dialettale e voci della provincia. Sì, perché su questo sito non ci solo l'illustrazione e la parola, ma anche la voce. E ogni due settimane saranno proposte nuove registrazioni in dialetto: racconti, fiabe, video per i piccoli, modi di dire, glossari, pillole di grammatica e testi in prosa. E per invitare parmigiani e parmensi a cliccare sul sito e caricarsi di buon umore, a partire da domani ogni 15 giorni sulla Gazzetta di Parma sarà pubblicata una pagina con le principali e curiose novità: dai proverbi alle vignette di Maurizio Landi, «Fildura» e gli altri «Stranomm».
«L’obiettivo è di spingere alla lettura soprattutto un pubblico giovane: visto che noi ci occupiamo di dialetto, abbiamo pensato di stimolare il lettore inserendo, a corredo di testi in italiano e dialetto, il parlato, per rendere piacevole questa nuova esperienza - ha spiegato Andrea Mondini -. Per tale motivo abbiamo partecipato al bando della Fondazione Cariparma "Leggere crea indipendenza". Ciò ci ha permesso di creare un sito e di coinvolgere le compagnie dialettali. Sono diversi mesi che lavoriamo al progetto e abbiamo effettuato oltre 300 registrazioni. Il sonoro ci permetterà di superare le difficoltà dovute alla grafia del dialetto, che è da imparare come una lingua straniera, aggravato dal fatto che basta spostarsi di pochi chilometri per trovare altri accenti e un altro modo di scrivere». Un'iniziativa che alla simpatia aggiunge l'importante conservazione della lingua e dei costumi: guai se questo ricco patrimonio andasse perso. «Sappiamo tutti che c’è stato un periodo in cui era normale venire invitati a parlare in italiano e non in dialetto - ricorda Giuseppe Mezzadri, presidente della Consulta per il dialetto parmigiano -, ma recentemente il dialetto è stato "sdoganato". Si potrebbe fare ancora un buon lavoro di recupero se chi conosce il dialetto lo parlasse ma purtroppo per una sorta di pudore non lo parla. Ecco allora l’importanza di questo progetto che produce un sito nel quale si potrà ascoltare la voce». Mezzadri ha prodotto una parte dei testi, battute e la loro traduzione, compresa anche quella delle fiabe: «Noi non abbiamo fatto altro che proporre il dialetto nel modo più naturale, quella del suono, della voce - ha continuato -. I testi che noi presentiamo hanno, tra l’altro, la caratteristica di non essere mai volgari per cui i nonni e i genitori possono farli ascoltare ai nipoti e magari insegnare qualche parola in dialetto. È auspicabile che anche qualche insegnante possa addirittura usare il sito per far sentire agli studenti il suono della città dove vivono e, per chi lo desidera, imparare il dialetto e le sue regole. Lavoro di particolare impegno è stato quello di produrre le registrazioni portate a termine da Andrea Mondini. Poi l’impegno degli amici della Famija Pramzàna e delle compagnie dialettali che hanno collaborato con genuino entusiasmo divertendosi nel recitare insieme per la prima volta, dando voce a tanti personaggi di fiabe e racconti, di storie vere o inventate».
«Grazie - ha concluso Mondini - a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto, ma soprattutto a Giuseppe Mezzadri, che nel corso di tanti anni ha raccolto nei suoi libri e nei tanti Lunari Parmigiani indimenticabili aspetti di una città che a volte non c’è più, insegnando ad amare la nostra cultura, regalandoci una preziosa miniera di storie e ricordi. La speranza è che la cittadinanza collabori con noi segnalando testi che meritino di essere registrati e tramandati ai posteri».
Mara Varoli