Lirica

2022, un anno di eventi per Renata Tebaldi

Mara Pedrabissi

Le celebrazioni nel centenario della nascita della "voce d'angelo"

Il 1° febbraio del 1922, a Pesaro, apriva gli occhi al mondo Renata Tebaldi. Chissà se, dal primo vagito, mamma Giuseppina da Langhirano avrà avuto il presagio d'una figlia «Voce d'angelo» come l'avrebbe ribattezzata più in là l'esigente Arturo Toscanini, quando nel 1946 la volle nello storico «concerto di riapertura» della Scala, teatro afflitto dai bombardamenti, negli ultimi tempi più volte evocato per i concerti di riapertura di quello o altri teatri, provati da un'altra guerra da cui ancora non siamo usciti.

Con «Tebaldi100», sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il 2022 dunque sarà dedicato a Renata, «la Signorina» come ancora la chiama Tina Viganò, la fidatissima governante che a 90 anni tiene in vita la casa milanese della Tebaldi. C'era Tina anche in un'altra casa, quella di San Marino sul far del 19 dicembre 2004, e teneva la mano alla «Signorina» nell'ora più buia, il congedo dal palcoscenico del mondo.

Le spoglie della Tebaldi riposano nel cimitero di Mattaleto di Langhirano, vicino a quelle della mamma, presenza assidua e costante nella sua vita e carriera. Un cerchio che si chiude e si allarga in un infinito: Langhirano dove la giovane Renata venne a stare, gli studi al Conservatorio Boito di Parma, l'incontro con il grande Toscanini, il debutto alla Scala di Milano, gli anni al San Carlo di Napoli, l'esordio “americano” nel 1950 dove le verrà appiccicato il soprannome di «Miss Sold Out», la Signorina-Tutto-Esaurito... fino alla alla copertina sul «Time» nel '58 o alla stella sulla «Walk of Fame».

Renata la diva (sulla rivalità con l'altra diva degli anni d'oro della lirica, Maria Callas, quanto inchiostro è stato versato!) ma anche Renata legata alle radici che non mancava di tornare a Parma, “complici” Peppino Negri, Gian Piero Rubiconi o un giovane Michele Pertusi (nel 1967 il Teatro Regio di Peppino Negri andò in tournée in Canada con ben due opere, Otello e Traviata. Mario Del Monaco, Renata Tebaldi e Tito Gobbi erano il terzetto d'oro dell'Otello. «Finalmente sono in mezzo ai miei amici parmigiani!», disse Renata ai coristi), a Torrechiara dove c'è un festival in suo onore, a Busseto dall'amico Carlo Bergonzi e dove nel 1979 inaugurò la riapertura del Salone Barezzi...

Renata «la nostra» ma Renata patrimonio di tutti: è con questo spirito che Giovanna Colombo, infaticabile presidentessa della Fondazione Museo Renata Tebaldi con sede a Busseto, ha tenuto le fila del lungo lavoro preparatorio delle celebrazioni del centenario della nascita. Il programma verrà annunciato “urbi et orbi” il pomeriggio del 14 gennaio al Ridotto del Teatro Regio; il giorno seguente al Teatro Verdi di Busseto il recital di Eleonora Buratto e Francesco Meli, «Omaggio a Renata Tebaldi», darà il via all'anno tebaldiano che avrà eventi a New York, Rio, Parigi, Buenos Aires, Napoli, Milano e fors'anche altrove.

Non vuole anticipare molto Giovanna Colombo, preferisce spiegare il valore «profondo e infinito» dell'anno tebaldiano: «L'anniversario della nascita della più grande cantante lirica italiana e di una delle più eclatanti espressioni artistiche della storia del melodramma nel mondo sarà occasione di convegni, concerti, spettacoli, percorsi didattici, giornate di studi, mostre, pubblicazioni, eventi intrattenitivi ma anche un documentario. L’assoluto prestigio mondiale che dal 1944 al 1976 è stato attribuito a Renata Tebaldi l’ha trasformata in una figura simbolica italiana al pari dei più grandi artisti della storia della cultura di ogni epoca. Con il programma Tebaldi100 intendiamo allargare l’interesse verso il melodramma come strumento di conoscenza e di integrazione sociale». È il motivo per cui è stato invitato a far parte del Comitato un numero vastissimo di istituzioni e di singoli che rappresentano un riferimento internazionale nel campo del melodramma: «dai Comuni che hanno caratterizzato la vita e la carriera di Renata Tebaldi ai teatri lirici e istituti culturali italiani e internazionali che l’hanno acclamata, dai grandissimi protagonisti viventi del melodramma a coloro che l’hanno conosciuta e frequentata».