lettera al direttore
Tardini, 5 domande agli amministratori
Egregio direttore,
le opinioni dei cittadini sul progetto del nuovo stadio Tardini si fanno sempre più frequenti ed anche nell’opinione pubblica si fa strada la convinzione che sia un’opera inutile, oltre che dannosa. Non intendo ripetere quanto già scritto con competenza da altri, ma limitarmi a porre qualche domanda ai decisori del Comune di Parma.
Il ruolo dell’amministratore pubblico, come ha sostenuto il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno, è quello di operare per il bene e nell’interesse della comunità. Di fronte ad un progetto faraonico quale il nuovo stadio Tardini, sul cui impatto ecologico ed ambientale, Fai, Legambiente, altre associazioni legate al territorio, comitati di cittadini, urbanisti ed accademici di Parma hanno avanzato pubblicamente le loro perplessità su vari aspetti, quale bene comune arriverebbe alla città che, in preda a decisioni disinvolte e senza dibattito pubblico, si vede privare di un’area verde in comodato d’uso a un imprenditore totalmente estraneo alla nostra storia ed alla nostra realtà ?
Invito il sindaco ed i vari assessori interessati a sostenere tale progetto a rispondere pubblicamente a queste domande:
1. quali altre soluzioni sarebbero possibili nel vero interesse dello sport e dell’ambiente?
2. quale impatto sul piano dell’inquinamento ne deriverebbe dal continuo afflusso di auto?
3. quale necessità di dotarsi di 2000mq di spazi commerciali con la inarrestabile crisi dei piccoli commercianti del centro, costretti a chiudere?
4. quali prove inoppugnabili possono sostenere che uno stadio continui ad esistere in quella zona, assediata dal traffico già in condizioni normali?
5. quale amministratore pubblico si è mai posto il problema di frequentare la zona Cittadella nel corso dei precedenti campionati di calcio, senza porsi il problema del disagio logistico e dell’inquinamento prodotto dalle lunghe fila di auto, vissuto dai suoi abitanti?
Caro direttore, confesso, come cittadino, di non avere una risposta razionale alla costruzione del nuovo stadio, mentre mi è chiara la finalità economica a vantaggio di un singolo che nel sito del suo gruppo industriale ama definirsi sostenitore della biodiversità con la passione per la conservazione dell’ambiente.
Parma, 1° gennaio