Licei e tecnici

A Parma sei scuole con le superiori di 4 anni. Come all'estero

Mara Varoli

A Parma e provincia sono sei le scuole superiori che presentano un indirizzo quadriennale. E tra conferme e rinnovi, la scelta è davvero ampia.

L'Ufficio scolastico regionale di Bologna, su delega del ministero dell’Istruzione, ha infatti approvato il corso quadriennale del liceo scientifico opzione Scienze applicate per il liceo Ulivi, che ha ottenuto conferma anche per il già esistente corso quadriennale tradizionale di liceo scientifico, la conferma del liceo scientifico Scienze applicate del Gadda di Fornovo, la nuova sezione dell'indirizzo Sistemi informativi aziendali dello Zappa Fermi di Borgotaro, la conferma della sezione sportiva del liceo scientifico Bertolucci, la conferma delle Scienze applicate del liceo Steam international Adriano Olivetti e la nuova sezione del liceo scientifico della scuola paritaria Sant'Agostino. Una grande soddisfazione per il territorio che in Emilia Romagna ha sicuramente più corsi di 4 anni.

E il liceo Ulivi ne ha addirittura due: «Soddisfazione ancor maggiore deriva dal fatto che l’approvazione del nostro progetto si colloca al secondo posto in Regione» confessa il preside Giovanni Brunazzi. La positività del progetto di liceo quadriennale presentato, secondo i dettami del decreto uscito nel dicembre 2021, è così condivisa: «E’ stato un bel riconoscimento al lavoro svolto a vario titolo dal corpo docente della scuola, e di ciò ne vado ovviamente orgoglioso», continua il preside dell'Ulivi. Le caratteristiche sono definite nel decreto: la sperimentazione ha durata quadriennale e al termine del ciclo di sperimentazione, un Comitato scientifico nazionale valuterà i risultati degli studenti e deciderà se la sperimentazione potrà essere rinnovata.

Agli studenti è assicurato il raggiungimento delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il quinto anno di corso, nel pieno rispetto delle Indicazioni nazionali e delle linee guida. Sarà davvero una «distillazione dei contenuti», tramite l’individuazione dei nuclei fondanti dei vari saperi, la definizione di macro-temi interdisciplinari culturalmente significativi, con l’interdisciplinarità come focus centrale del percorso. Quindi diventa fondamentale il lavoro coordinato tra i docenti del Consiglio di classe e la partecipazione collegiale nella stesura della programmazione, preparata con vari incontri nella primavera dello scorso anno scolastico. Le parole-chiave del percorso saranno perciò competenza e autonomia, con la partecipazione attiva dello studente nel processo di apprendimento. «Sarà approfondito il rapporto, già stretto con la scuola secondaria di primo grado, per valorizzare il lavoro e le conoscenze acquisite degli studenti - ricorda Brunazzi -. Ciò permetterà una revisione della didattica anche dal punto di vista delle competenze digitali. Le lezioni saranno ovviamente in modalità non tradizionali (e-learning, cooperative learning, peer education, ecc.) con possibilità di rivedere l’idea di gruppo classe. La revisione della didattica sarà possibile anche dal punto di vista degli strumenti utilizzati e già testati all’interno del liceo in questi ultimi anni, quali, per esempio, Office 365, Gruppo Mathgate su Yammer, la Piattaforma A-Latin Academy e la Piattaforma Itaca Accademia di Italiano e le metodologie Steam nelle discipline scientifiche. Ogni classe ha già, tra l’altro, la possibilità dell’accesso controllato alla rete Wi-Fi di istituto, e può avvalersi della autoproduzione libri di testo e della attività di Debate, con la rispettiva aula dedicata. Ovviamente tutti questi percorsi caratterizzano ancor di più il percorso del quadriennale, ma saranno certo utili anche ai corsi quinquennali».

Il decreto ministeriale concede inizio e termine dell’anno scolastico per il quadriennale diversificati. Infatti la campanella suonerà il 1° settembre, mentre il termine è identico ai corsi quinquennali. E’ previsto anche un rientro pomeridiano settimanale, con cadenza ovviamente flessibile, a seconda delle esigenze della programmazione. Il tutto sarà ovviamene articolato in chiave interdisciplinare attraverso un lavoro di programmazione coordinato tra i docenti del consiglio di classe e caratterizzato dalla didattica laboratoriale. Ma perché scegliere oggi un percorso quadriennale?

«Anzitutto, pur mantenendo gli obiettivi di un percorso di cinque anni, c’è la concreta possibilità per la scuola di rivedere la didattica, di sperimentare percorsi con la modalità della ricerca-azione, di creare relazione di interdisciplinarietà tra le competenze delle varie materie di studio, di stringere rapporti più stretti, con forte valenza orientativa, con le scuole del primo ciclo, con l’Università e con il territorio in senso lato, per potere anche testare percorsi sperimentali sui corsi quinquennali - conclude Brunazzi -. Ovviamente questo percorso non si rivolge agli studenti più bravi, ma a quelli più motivati, particolarmente autonomi sul piano dell’elaborazione e del lavoro personale, che possono avere l’esigenza, anche per motivi famigliari, di terminare un anno prima il loro percorso di studi nella scuola secondaria di secondo grado. Non si faranno quindi le stesse cose del percorso quinquennale in quattro anni, ma si attuerà un nuovo modo di fare scuola, dove l’interdisciplinarietà sarà il focus centrale del percorso. Infatti i docenti del Consiglio di classe hanno predisposto una base comune di lavoro coordinato, con una programmazione di indirizzo condivisa, nella quale la modalità didattica avrà un orientamento metodologico di tipo laboratoriale ed esplorativo e lo studente avrà parte attiva nel processo di apprendimento». La sfida è impegnativa, importante e qualificante.

M.V.