LETTERE AL DIRETTORE
Meno tasse ma più correttezza
Egregio direttore,
il presidente del consiglio dei ministri Draghi, per agevolare la ripresa dell’economia e dell’occupazione, sta proponendo di destinare il 7% del Pil (prodotto interno lordo) alla riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati con reddito inferiore ai 50.000 euro annui. Per la prima volta in Italia un governo prende la decisione di abbassare le tasse ai cittadini (almeno io non ne ricordo altre) e francamente mi sembra una decisione giusta e molto importante. Il governo ha proposto anche una riduzione delle tasse per le imprese ma solo dell’1% del PIL. Anche quest’ultima decisione mi sembra giusta, ma francamente troppo modesta. Non so a cosa sia dovuta, anche se molto probabilmente la spiegazione si potrebbe trovare nella carenza delle risorse statali. Ricordo che il bilancio statale nel 2019, (ultimo anno non condizionato dalla pandemia) segnalava un enorme debito pubblico di circa 2.400 miliardi d’euro, a fronte d’entrate molto più modeste di circa1800 miliardi. In queste condizioni non sembrerebbe possibile fare molto meglio.
Tuttavia sarà necessario prendere il coraggio a due mani e a costo di appesantire momentaneamente il debito pubblico, destinare più risorse alle aziende, per sviluppare l’economia, il lavoro e quindi l’occupazione.
Comunque la prima cosa da fare, per rendere possibile un rilancio dello Stato, sarà eliminare la causa di tanto debito, ovvero l’evasione e l’elusione fiscale che ogni anno fanno mancare allo Stato più di112 miliardi d’euro.
Precisamente, nel 2019, l’evasione fiscale, fu di circa36 miliardi d’euro, e l’elusione di 76 miliardi d’euro, (dati ISTAT).
Se consideriamo che nella legge finanziaria del 2021, il governo per trovare 32 miliardi, ha faticato tantissimo, capite bene che se si potesse recuperare anche solo il 50 % di quei 112 miliardi evasi o elusi al fisco, nel 2019, avremmo trovato le risorse con cui rilanciare l’economia senza emettere nuove tasse.
Tutto questo sarà possibile, se nel nostro paese ci convinceremo dell’importanza d’avere comportamenti fiscali più corretti. Visto che lo Stato siamo noi, fare qualcosa per lo Stato è fare qualcosa per noi. Oggi purtroppo tanti frodando il fisco, pagano meno tasse e si sentono più furbi.
Se fossero fiscalmente più corretti, lo Stato perderebbe meno risorse e anche loro potrebbero beneficiarne, fruendo di servizi più efficienti e veloci. Per questo se vorremo migliorare le cose, sarà certamente necessario rendere più efficiente il fisco, non più con controlli manuali a campione, ma su base informatica per tutti i contribuenti. Se consideriamo che siamo nell’epoca dell’informatica, fare controlli in questo modo, non dovrebbe essere neppure tanto difficile.
Ovviamente oltre a modificare la tecnica dei controlli, sarà necessario cambiare la mentalità con cui noi cittadini ci rapportiamo col fisco; non dovremo più considerarlo come una fonte di problemi, ma uno strumento, che permetta allo Stato di recuperare più risorse con cui migliorare i servizi, garantendo a persone e imprese di vivere e operare molto meglio.
Concludendo, voglio dire che ognuno se terrà comportamenti più virtuosi fin da ora, potrà essere protagonista del cambiamento del paese e allora si avrà pieno titolo per reclamare un’ulteriore e più importante, riduzione delle tasse.
Umberto Verti
Parma, 3 febbraio