Festival Verdi

Coro, è guerra aperta al Regio

Non si accennano a placare le polemiche sul prossimo Festival Verdi, per alcuni «colonizzato» da Bologna. La scelta infatti di utilizzare orchestra e coro del teatro del capoluogo per l'opera di apertura, la «Forza del destino» sta incendiando il Regio e il Festival (che verrà presentato ufficialmente domani pomeriggio).

Alla bufera ora si aggiunge il «gran rifiuto» dei componenti del Coro del Teatro Regio che fanno sapere di non essere disponibili a partecipare, come invece era stato loro richiesto, alla «Forza del destino» «con la fornitura di un gruppo cospicuo di artisti del Coro», in qualità di «aggiunti». E' quanto chiarisce Manuel Ferrando, presidente e legale rappresentante degli Artisti del Coro di Parma (la cooperativa che rappresenta il Coro del Teatro Regio), in una lettera inviata a Anna Maria Meo, direttrice del Regio e ai vertici del Teatro.

«Ho letto sulla Gazzetta - scrive nella lettera Ferrando - la dichiarazione della Dottoressa, riguardo la produzione Forza del Destino, e sono rimasto un po’ sorpreso: la proposta di partecipare al suddetto spettacolo con la fornitura di un gruppo cospicuo di artisti del Coro aggiunti non è stata gradita né dalla totalità del Cda né soprattutto dal Maestro del Coro il quale si dissocia totalmente.

In seguito ad un passaggio in Riunione coi Soci, che ha richiesto un po’ di tempo per essere organizzato, nemmeno la Compagine Corale si è sentita soddisfatta della proposta di collaborare alla produzione in qualità di aggiunti, dichiarando di non sentirsi rappresentati dalla Direzione del Cda nel caso accettasse, quello che viene definito dalla maggioranza delle persone, un ripiego per calmare la delusione ed il malcontento per le notizie apprese nonché una operazione che lede la dignità e la qualità del lavoro sin ora svolto in tutti questi anni».

Quindi, fermo no a un'ipotesi considerata un «ripiego».

«Dalla mia - prosegue Ferrando -, non conoscendo la programmazione, prima di prendere e rendere pubblica qualsiasi decisione avrei dovuto essere messo al corrente della effettiva possibilità di poter garantire la presenza del Soci per le diverse produzioni, senza incorrere nel pericolo di periodi di lavoro che non comprendano il settimo giorno di riposo, (che da contratto Nazionale va pagato doppio se non viene concesso) ed altre problematiche che possono insorgere in una programmazione così serrata come è quella del Festival Verdi.

Viste queste condizioni, mi trovo costretto a dichiarare di rinunciare alla Proposta da Voi offerta.

Resta la richiesta, da parte della Cooperativa, di una Programmazione dei futuri spettacoli prodotti dal Teatro Regio che metta in risalto il Valore, universalmente riconosciuto da Pubblico e Critica, della Compagine del Coro con la insostituibile guida del suo Maestro Martino Faggiani e, soprattutto, il posto di rilievo che merita nella programmazione del Festival Verdi, che ha contribuito a portare al successo con più di vent’anni di sacrifici e dedizione totale. Per questo motivo il Coro Chiede di non essere messo in tale situazione di inferiorità sia di lavoro effettivamente svolto che di prestigio rispetto ad altre compagini ospiti».

r. s.