Gigi Apolloni
«Darò il massimo per salvare il Felino»
Quella di domenica sarà una giornata speciale per Luigi Apolloni che debutterà in Eccellenza sulla panchina del Felino, ora terzultimo a quota 12 in zona play-out a meno undici dalla salvezza diretta, nello scontro chiave del «Bonfanti» con il Campagnola, avanti di tre lunghezze. L’ex allenatore di Parma e Modena non vede l’ora d’iniziare un nuovo capitolo della sua carriera dopo tre anni di stop. Ultima panchina per lui quella del Modena.
«Sono molto amico con il ds Maiavacchi, che conobbi grazie a Max Ravanetti quando smisi di giocare e mi allenavo al Carignano - spiega il vice campione del mondo a Usa ‘94, che vanta 385 presenze in maglia gialloblù tra il 1987 e il 1999 - lì è nata l’amicizia, abbiamo mantenuto sempre i contatti e ha insistito fortemente per portarmi a Felino. E’ stato uno stimolo importante e per me rappresenta una bella opportunità perchè ci sono giocatori di qualità e parliamo di una categoria che, come ho già potuto testare in questi primi approcci, è quasi a un livello professionistico».
Quanta voglia aveva di tornare in sella?
«E’ una sfida importante e stimolante sotto tutti i punti di vista. Avevo ricevuto anche altre proposte ma qui a Felino ho riscontrato le condizioni giuste per poter lavorare in una certa maniera, è l’input che mi ha spinto ad accettare».
E’ consapevole che l’attende una missione ardua?
«Finchè la matematica non ci condanna, ci devono essere la volontà e il dovere di provarci fino alla fine. Le difficoltà sicuramente ci saranno ma ho notato fin da subito nei ragazzi la voglia di uscire da questa situazione».
Da dove si dovrà ripartire?
«Mi dispiace per il mio predecessore Abbati che ha dato un’impronta alla squadra che cercherò di seguire portando la mia esperienza. Non stravolgerò nulla, ora dobbiamo ragionare solo e unicamente sulla partita di domenica».
Chiederà consigli agli illustri ex rossoblù Osio e Melli?
«Li ho sentiti martedì entrambi via messaggio, può essere uno stimolo il fatto che siano stati a Felino prima di me. Conservano dei buoni ricordi dell’ambiente come ce li hanno di loro i dirigenti».
A proposito di ex Parma è felice di poter contare sull’apporto di Piro?
«Nando (che ricoprirà il ruolo di assistente allenatore ndr) lo conosco dai tempi del Parma, può essere un valore aggiunto e darmi una grande mano poi ha già calcato questi campi».
Che effetto le farà esordire in Eccellenza?
«Il calcio è sempre calcio, dalla serie A fino alla Terza. Cambiano solo i valori tecnici ma onestamente non guardo la categoria e il mio obiettivo sarà anche quello di aiutare nella loro crescita i giovani, molti dei quali in passato sono partiti dai dilettanti per arrivare, attraverso un percorso, nelle categorie più importanti. Questo deve essere uno stimolo per loro ma anche per me nel cercare di aiutarli».
Marco Bernardini