Intervista

Gian Marco Schiaretti: «Io, Casanova, nel musical di Red Canzian»

Vanni Buttasi

Mercuzio, Tarzan, Che Guevara, Bernardo, AJ Golden, Febo, Don Juan e adesso Casanova. Nel musical le sue interpretazioni sono state applaudite da pubblico e critica. Una lunga esperienza nel mondo dello spettacolo, molto apprezzato in Italia e all’estero. Gian Marco Schiaretti, 35 anni, nato a Parma e cresciuto a Felino - ora vive a Vienna con la compagna Petra - è nel pieno della carriera, cominciata nel 2007 con «Giulietta e Romeo» di Riccardo Cocciante: dopo il debutto al teatro Malibran di Venezia e le tappe a Bergamo e Udine, ora è in scena agli Arcimboldi di Milano, fino al 20 febbraio, con «Casanova Opera Pop», il musical teatrale concepito, composto e prodotto da Red Canzian e tratto dal best-seller di Matteo Strukul «Giacomo Casanova - La sonata dei cuori infranti», per la regia di Emanuele Gamba.

Come è arrivato al personaggio di Casanova?

«Dopo un lungo processo di audizioni e dopo l’invio di un video. Tra mille disavventure e Covid, ero in Corea per un tour, che è stato interrotto e sono riuscito a ritornare: così, dopo un incontro con Red Canzian, a cui auguro di riprendersi presto, ho preso parte a tre audizioni, di cui una nel suo studio, in quello studio si respirava la storia dei Pooh e della musica italiana. Che emozione. Alla fine ho superato l’esame e ora mi ritrovo sul palcoscenico nei panni di Giacomo Casanova».

Quale Casanova interpreta?

«Lui è un’icona. È un ruolo difficile perché rischi di scimmiottare qualcosa di già conosciuto. Mi sono avvicinato al personaggio con semplicità e umanità, per non renderlo antipatico. Nel musical il pubblico conosce Giacomo Casanova, che ha un’età attorno ai 35 anni, al ritorno dall’esilio, in un periodo intenso della sua vita, tra intrighi politici, innamoramenti, duelli e incredibili avventure, sullo sfondo la Venezia del ‘700. Sono in scena dall’inizio alla fine, manco solo per un cambio veloce. Sono due ore intense di uno spettacolo in due atti. “Casanova Opera Pop” è un musical impegnativo, divertente ed entusiasmante».

Il suo rapporto con Angelica Cinquantini, che interpreta Francesca Erizzo e vuole conquistare il cuore di Casanova.

«Con Angelica abbiamo instaurato un rapporto straordinario, dal punto di vista umano e artistico. Lo spettacolo è molto complesso, molto intimo: ci si bacia, ci si abbraccia. Angelica, nonostante la giovane età (23 anni ndr) rispecchia il personaggio. In questa sua giovinezza, però, c’è tanta esperienza televisiva e teatrale, è una grande partner».

Dopo il successo di Venezia - tre date sold-out -, Bergamo e Udine, adesso siete a Milano, fino al 20 febbraio.

«E’ una grande sfida, cerchiamo con questo spettacolo di portare fuori di casa la gente, affinché possa ritrovare la normalità di prima della pandemia. Il tour teatrale proseguirà con Treviso, dal 22 al 25 febbraio, e Torino, dall’8 al 13 marzo. In questi giorni si sta ragionando su altre date, magari nella stagione estiva. Dopo l’ultima data di Torino, partirò per Taiwan per “Notre Dame de Paris”. Sempre con quest’ultimo musical, nel prossimo luglio, sarò a New York. Adoro fare questo mestiere e viaggiare non mi costa fatica. Salire sul palcoscenico è sempre una sfida che regala soddisfazioni uniche».

Lei è legato a qualcuno dei personaggi che ha interpretato?

«Sarò banale ma sono legato a tutti, in un modo o nell’altro, ti impossessi di loro. Ognuno ha diverse sfaccettature: da Tarzan al Che, per l’intensità narrativa, fino a Giacomo Casanova, che porto adesso in scena».

E chi vorrebbe interpretare?

«Spero, un giorno, di portare in scena “Il fantasma dell’opera” e “I Miserabili”. Sono i miei sogni nel cassetto».