L'intervista
Fausto Desalu è ripartito di slancio: «Sogno un grande 2022»
Fausto Desalu c'è. E da Dortmund manda subito un chiaro segnale ai rivali, in vista della nuova stagione. L'oro olimpico nella staffetta 4x100, che si allena a Parma, sabato ha debuttato in Germania sui 60 metri, una distanza che di certo non esalta le sue caratteristiche. Nonostante ciò, il velocista azzurro - che sabato compirà 28 anni - è riuscito a migliorare per ben due volte, nel giro di appena un'ora, il proprio primato personale, fermando il cronometro a 6.67 in finale, dopo il 6.68 ottenuto in batteria. L'ultima volta aveva fatto registrare il tempo di 6.74. Era successo tre anni fa: un'altra era, se pensiamo a tutto quello che è successo nella vita di questo ragazzo, specie dai Giochi di Tokyo in avanti.
Lui, in ogni caso, continua a restare il Fausto di sempre: umile, ma determinato. «Io devo solo pensare a migliorarmi. D'altronde, se vuoi raggiungere gli obiettivi prefissati non esiste ricetta diversa dal lavoro e dall'applicazione quotidiana in allenamento» dice l'atleta delle Fiamme Gialle, che sabato ha chiuso al quinto posto nella prova vinta dall’olandese Joris van Gool (6.60) davanti al tedesco Julian Wagner (6.62), al ghanese Sean Safo-Antwi (6.63) e al belga Kobe Vleminckx (6.65).. «A Dortmund, ho avuto un buon impatto con la pista. Le sensazioni sono positive, ma chiaramente non ci si può adagiare sugli allori. Bisogna continuare a spingere».
Che effetto le ha fatto tornare a correre i 60 metri.
«È una gara che ancora non sento completamente mia, perché abbastanza corta e quindi poco in linea con quelle che sono le mie caratteristiche. Sto però cercando di abituarmi a questa distanza: i passi in avanti, evidenziati anche dai tempi ottenuti sabato, sono confortanti».
Ha trovato le risposte che cercava, almeno in questa fase?
«Non è mia intenzione fare la stagione indoor, ma insieme all'allenatore ci siamo detti che era importante fare questo test a Dortmund: un modo per saggiare la mia condizione attuale. Si, ho avuto le risposte che mi aspettavo».
Quanto è funzionale, nella sua preparazione, correre su questa distanza?
«È molto utile, in quanto ti permette in prospettiva di fare bene sui 100 metri. E avendo una buona velocità di base nei 100, puoi alzare il livello di competitività anche nei 200. È proprio sulla velocità di base che devo ancora crescere parecchio».
Dopo Tokyo, avvertiva la pressione del debutto?
«Sinceramente no. Le gare le vivo con la giusta tensione emotiva, ma in maniera tranquilla. Correre è una gioia».
Obiettivi per quest'anno?
«Il personale nei 100, scendere sotto i 20 secondi nei 200 e fare ancora meglio nella staffetta. Tokyo è stato un punto di partenza, oro voglio un grande 2022».
Vittorio Rotolo