caro carburante
Diesel, benzina e metano, ecco la mappa dei rincari in città
Per riempire il serbatoio bisogna svuotare il portafoglio: sono bastati pochi giorni per trasformare il pieno in un salasso. La benzina, ma soprattutto il più economico diesel, hanno superato la soglia psicologica dei 2 euro al litro. I rincari sono stati improvvisi, elevati e generalizzati. Basta dare un occhiata ai prezzi per rendersene conto. Il primo marzo c'è chi vendeva il gasolio (self service) a 1,789 euro al litro, mentre ieri il prezzo era salito a 2,019. La benzina (sempre al self service e sempre nell'ultima settimana) è passata da 1,939 a 2,139. «Nel giro di una settimana il prezzo del carburante non è aumentato, è letteralmente esploso». A parlare è uno dei tanti benzinai alle prese con rincari che stanno mettendo in crisi famiglie e aziende. Soprattutto quelle del mondo dei trasporti, che si vedono costrette a spendere anche 800 euro in più per riempire di gasolio i grossi serbatoi dei loro camion.
Camion fermi nei piazzali
«Qualche contributo dal Governo è arrivato, ma non è sufficiente se confrontato con gli aumenti dei costi che dobbiamo affrontare», avverte Leonardo Lanzi, presidente Fai Emilia e capoconsulta Trasporti dell'Unione parmense degli industriali. «Ci sono autotrasportatori che hanno deciso di fermare i camion nei piazzali perché con questi costi non riescono più a lavorare. Ma se si ferma l'autotrasporto si blocca l'economia italiana, perché noi trasportiamo ciò che viene prodotto». Lanzi, per i suoi camion, ogni 15 giorni compra una cisterna di 36mila litri, che nel giro di poco è passata da 43-45mila euro a 70mila. Come se ne esce? «Far comprendere ai committenti che le tariffe di trasporto dovranno essere adeguate».
Metano, pompe chiuse e code
Era considerato un carburante economico e invece, già da inizio autunno, il prezzo del metano è schizzato verso l'alto. È stato un rialzo improvviso: in tanti se ne sono accorti direttamente alla pompa. A distanza di mesi - la Gazzetta se ne era occupata ai primi di ottobre - alcuni distributori hanno deciso di chiudere le pompe di metano a causa di prezzi non concorrenziali: in un caso si è arrivati a 2.799 euro al chilo, molto più della benzina. C'è chi ipotizza che si potranno raggiungere i 4 euro. Ma c'è anche chi è riuscito a mantenere un prezzo «popolare», grazie a un contratto che tiene bloccati i rincari. Questo è il caso del distributore in viale Milazzo: le lunghe code di auto ad ogni ora del giorno testimoniano come sia diventato impossibile, negli altri impianti, riempire le bombole spendendo 1.099 euro al chilogrammo.
Diesel e benzina alle stelle
«Domani (oggi per chi legge, ndr) nelle mie pompe si arriverà al paradosso, con il diesel che sarà più caro della benzina. Il prezzo consigliato del gasolio infatti è di 2,219 euro al litro per il diesel, contro i 2,189 della benzina. E stiamo parlando di prezzi al self service. Con questo aumento, i prezzi sono cresciuti del 20% in una settimana», anticipa Alessandro Broggi, presidente provinciale Faib e vice presidente nazionale della Federazione autonoma italiana benzinai. «A causa dei rincari iniziamo a notare un calo dei consumi», ammette. I numeri confermano i timori. «Il pieno di un'utilitaria ora può arrivare a costare tra i 110 e i 120 euro. Prima bastavano circa 85 euro». E il portafoglio è sempre più leggero.