Intervista

Tullio Solenghi: «Porto sul palco il genio comico di Woody Allen»

Isabella Spagnoli

Era solo un ragazzo quando, passeggero di un treno che da Genova lo conduceva a Roma in cerca di successo, Tullio Solenghi, trascorreva il tempo del viaggio, non guardando fuori dal finestrino, ma, seduto diligente al suo posto, divorando i testi di Woody Allen. «Confesso che i suoi libri mi facevano morire dal ridere, così, per non farmi vedere dagli altri passeggeri, mi nascondevo nella toilette del treno lasciandomi andare senza vergogna a risate interminabili. Posso dire di avere un ricordo indimenticabile di me e di Allen in quello spazio anomalo che era la toilette».

Un amore appassionato quello dell’attore ligure per lo scrittore, regista e attore newyorkese, mai sopito nel tempo. Amore sfociato nello spettacolo «Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene», un connubio di prosa e musica, che presenta le parole di Allen immerse nelle musiche dei suoi film.

Lo spettacolo, che andrà in scena sabato, alle 21, nella splendida cornice del teatro Giuseppe Verdi di Busseto, inaugura la stagione teatrale 2022. Protagonista assoluto sarà Solenghi accompagnato dal Nidi Ensemble (diretto da Alessandro Nidi) che dal vivo eseguirà musiche che hanno caratterizzato i film del regista.

Solenghi, istrionico come sempre, diletterà il pubblico leggendo brani esilaranti tratti dai libri di Allen. «Passeremo dai Racconti Hassidici, alla parodia delle Sacre scritture, tratti da Saperla Lunga, allo spassoso Bestiario tratto da Citarsi addosso, intervallati da brani di George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, con uno speciale omaggio al mentore di Woody, Groucho Marx, evocato dalla musica Klezmer – anticipa -. Gli spettatori, coinvolti da note e parole colme di ironie verranno completamente avvolti dall’atmosfera che si verrà a creare in teatro».

Lo spettacolo che ha debuttato un anno fa sta regalandole soddisfazioni?

«Moltissime. Il pubblico viene attirato già dal titolo: "Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene", quintessenza dello spirito del maestro e specchio di ciò che stiamo vivendo ora. Durante la rappresentazione emerge un Woody Allen che al di là degli aforismi, ormai di dominio pubblico, lascia incantati grazie alle riflessioni geniali sulla psicoanalisi, sulla religione ebraica, e inerenti ai diversi modi di vivere. Tutto senza volgarità».

L’amore per Allen dura da una vita?

«Si, al di là del racconto del treno, confesso di aver amato tutto di lui. I miei film preferiti? "Prendi i soldi e scappa" e "Zelig".

Attualmente a cosa altro sta lavorando?

«Alla fine di maggio, con grande gioia, riporterò in scena Gilberto Govi con una rappresentazione teatrale che si intitolerà "Maneggi per maritare una figlia", una delle sue pietre miliari. Lo spettacolo sarà comicità pura: spero di portarlo anche qui a Parma. Per quanto riguarda la tv ogni tanto faccio una capatina da Fazio a «Che tempo che fa» assieme a Massimo Lopez. Impegno che credo, a breve, si intensificherà».

Gli anni del trio. Che cosa le hanno lasciato?

«Un’eredità che porto ancora dentro e che ho lasciato sfociare, in questi anni, nello spettacolo "Massimo Lopez e Tullio Solenghi show" che ha superato la centesima replica. In quello spettacolo siamo solo in due, ma il cuore batte ancora nel nome del trio».

Com’è il pubblico di Parma?

«Appassionato, caloroso ed esigente. Una delle piazze più ambite di noi teatranti. Sfida e premio al tempo stesso».

Per prenotazioni scrivere a info@bussettolive.com o telefonare al 0524.92487. I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito www.vivaticket.it.