Sicurezza
L'assessore Casa: «Taser? No, grazie. Il Bola wrap è molto più sicuro»
«Il taser? Noi, come polizia locale di Parma, non lo utilizzeremo. Invece, già da aprile, i nostri agenti potranno avere a disposizione il Bola wrap e il bastone distanziatore». A parlare è l'assessore alla Sicurezza Cristiano Casa.
Il Bola wrap è un laccio di kevlar, più resistente dell'acciaio, lungo due metri e mezzo che viene proiettato verso le gambe o il tronco arrotolandosi intorno all'obiettivo impedendone così ogni movimento.
Il bastone distanziatore è, invece, uno strumento di autodifesa.
Da domani, comunque, in Italia 4.482 armi ad impulso elettrico, i cosiddetti taser, saranno impiegate dagli equipaggi di polizia, carabinieri e guardia di finanza destinati ai servizi di prevenzione generale e pronto intervento nelle quattordici città metropolitane e a Caserta, Brindisi, Reggio Emilia e Padova. A partire da maggio l'uso verrà, invece, gradualmente esteso ai reparti di tutto il territorio nazionale.
«Un passo importante per ridurre i rischi per l'incolumità del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo del territorio» ha commentato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando come «grazie all'adozione del dispositivo, le forze di polizia saranno in grado di gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di pericolo».
Ma il Comune di Parma non la pensa proprio così perché, prosegue Casa, «il taser non è uno strumento sicuro per chi lo usa e per chi è oggetto dell'intervento. Visti gli impulsi elettrici può creare, ad esempio, problemi cardiologici».
Più sicuro, invece, «il Bola wrap su cui abbiamo già fatto alcuni test in comando. Ci sembra uno strumento meno rischioso. Inoltre, adotteremo anche il bastone distanziatore, che consente la difesa dell'operatore in sicurezza. Tutti questi strumenti saranno a disposizione dal mese di aprile e saranno utilizzati dopo che il nostro personale verrà formato per adoperarli».
Questi dispositivi si andranno ad aggiungere a quelli già in dotazione alla polizia locale come «lo spray al peperoncino e le body cam. Queste ultime registrano e, soprattutto, “salvano” tutto l'intervento».
Tornando al taser, il percorso per la sua adozione è stato lungo e tormentato. L'iter è stato, infatti, avviato nel 2014. La sperimentazione è iniziata nel 2018 in 12 città e nel gennaio 2020 un regolamento approvato dal Consiglio dei ministri ha aggiunto il taser alla lista delle armi in dotazione. Nel luglio scorso l'azienda Axon si è aggiudicata la gara nazionale per la fornitura dei dispositivi - modello x2 - alle forze dell'ordine, per un importo di 10,3 milioni di euro. In precedenza due gare non avevano avuto esito. Il taser, è l'indicazione, «va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto». Se il tentativo fallisce si spara il colpo, ma occorre «considerare per quanto possibile il contesto dell'intervento ed i rischi associati con la caduta della persona». Bisogna inoltre tener conto della «visibile condizione di vulnerabilità del soggetto» (ad esempio una donna incinta) e fare attenzione all'ambiente circostante per il rischio di incendi, esplosioni e scosse elettriche. Ha esultato il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando di «ottima notizia, fortemente voluta dalla Lega fin dai tempi del mio impegno al Viminale. È per risultati concreti come questo che siamo al governo». Soddisfatti anche i sindacati di polizia. «Si trasforma in realtà - commentano il segretario generale del Siap Giuseppe Tiani ed il segretario nazionale dell'Associazione nazionale funzionari polizia, Enzo Marco Letizia - una nostra richiesta di alcuni anni fa. Infatti la nuova arma garantirà sia una maggiore sicurezza dei poliziotti nei vari contesti operativi, sia la vita dei soggetti attinti dai dardi, in quanto la scarica elettrica non letale si limita ad inibire i movimenti degli aggressori».
r.c.