Caro benzina
Torna l'austerity, tutti a caccia di biciclette
«Fare il pieno oggi è una sofferenza, meglio lasciare l'auto in garage. E allora...» E allora ecco che il signor Giulio si ritrova sabato mattina in coda dal biciclettaio di fiducia. Al suo fianco ha la vecchissima due ruote recuperata in cantina, «ma pronta a tornare in strada, basterà solo qualche ritocco».
Non siamo ritornati ai tempi dell'austerity della crisi petrolifera di metà anni '70, ma l'impennata dei prezzi dei carburanti sembra aver fatto riscoprire a tanti parmigiani il piacere, e il dovere visto il costo di un pieno, di andare in bicicletta. Ne sanno qualcosa i tanti negozi di riparazione e vendita in giro per la città che si dicono certi di essere solo all'inizio di un trend che, giocoforza, riporterà tanti concittadini a preferire ruote e pedali.
«Il mercato in questo momento non è tanto sul nuovo, anche se le prossime due settimane vedranno sicuramente un incremento, ma sull'usato», confermano dalla Del Sante, storico negozio di biciclette di borgo San Giuseppe. «Lo abbiamo visto in questi giorni girando nelle botteghe della città: hanno tirato fuori tutto quello che avevano a disposizione», proprio perché, spiegano, «c'è una grande richiesta di mezzi a poco prezzo e subito pronti ad essere usati per coprire i piccoli viaggi casa-lavoro». Insomma la classica bici da città, senza tante pretese, magari da rimettere in cantina se la benzina o il diesel torneranno ad essere abbordabili.
«Marzo, con il ritorno della bella stagione, è da sempre un mese di grande lavoro per noi», esordisce il titolare di Ciclostile, negozio di riparazione bici di via Bizzozero, ma «sicuramente in questi giorni il lavoro è aumentato ancora di più di quanto era accaduto negli anni precedenti. Sentendo i clienti si avverte proprio la necessità di trovare un'alternativa all'auto». A testimoniare quanto detto, la lunga fila di telai all'esterno della officina. Tanti hanno il foglietto con le riparazioni effettuate, altri sono bici usate pronte a trovare un acquirente. Perché «il mercato è decisamente in fermento», confermano anche da un'altra officina di riparazioni e vendita, la Eko bike di via Langhirano, e «lo si capisce anche dal fatto che arrivano clienti che non avevamo mai visto. Noi poi abbiamo una buona fetta di mercato che è fatta dagli studenti universitari e su di loro il caro benzina rischia di farsi sentire ancora di più». E allora «ecco la caccia ad un mezzo in buone condizioni, ma anche, se si vuole fare una scelta più a lungo termine, una bici elettrica, nuova e usata». Magari «scroccando» il pieno della batteria per non far crescere la bolletta di casa.