Intervista
Barilli, Merenda e Magri: «A Parma il set di un'avventura horror»
Quarantaquattro anni dopo «Pensione paura» (proiettato ieri pomeriggio al circolo Arci Fulgor Rondine di Parma, ndr), tornano a lavorare insieme. Il clima è quello, caloroso, della rimpatriata. Del ritrovarsi uniti, ancora oggi, perché in fondo non si è mai smesso di essere amici: a cominciare dalle battute, dai sorrisi e dallo sfogliare, con stupore misto a nostalgia, le foto di quel film che Francesco Barilli diresse nel 1978, con Luc Merenda protagonista.
Proprio Merenda, insieme all’attore parmigiano Luca Magri (anche produttore con il team Avila Entertainment, di cui fanno parte Antonio Amoretti e Pietro Corradi), sarà il protagonista del nuovo lungometraggio di Barilli. Le riprese de «Il paese del melodramma» inizieranno ai primi di maggio. Ieri sopralluoghi in città e prove costumi al Teatro Regio.
«Ho pensato a una storia, l’ho scritta», anticipa Barilli. «Parla della Morte, che è pazza di Verdi: decide che deve fare assolutamente il ‘Macbeth’, che è un’opera in cui muoiono tutti. Pian piano è uscita questa storia originale. E’ venuto Luc a trovarmi a Parma e gli ho chiesto: “Perché non mi interpreti la Morte?”. Scherzando e ridendo, questa cosa riusciremo a farla: Parma c’è sempre nel mio cinema, con Verdi e il Regio. Nel film reciterò anche nella parte del padre di Luca Magri. Il copione è divertente, con sfumature horror e molto nelle mie corde». Poi chiude con la sua inconfondibile ironia: «Sarà l’ultimo film che farò, coprodotto dalla Villetta…».
Luc Merenda, icona del cinema degli anni Settanta e del poliziottesco in particolare, non è da meno sul versante dello humour: «Facendo la Morte, finalmente posso decidere chi deve andarsene e chi restare: è un sogno che ho fin da bambino. Con Francesco non ci siamo sentiti per 35 anni, poi un giorno è squillato il telefono ed era come se ci fossimo sentiti il giorno prima: è facile amarlo, perché ha tutto. E’ un uomo completo, colto, intelligente, bravo, spiritoso. Lavorare con gente come lui è un piacere: ci ritroviamo e andremo avanti con grande entusiasmo. Essere a Parma? È una città bellissima, tra Verdi e il Regio in cui gireremo: per me questa è la felicità».
Luca Magri tiene a sottolineare che questo è il terzo lavoro cinematografico prodotto da Avila sul territorio, dopo «Il vincente» (debutto alla regia dello stesso Magri) e dopo «L’urlo» (premiato cortometraggio con Magri protagonista e Barilli regista). La fotografia de «Il paese del melodramma» sarà firmata da Alessio Gelsini, mentre il montaggio verrà curato da Nicola Tasso. «E’ un onore per me – racconta – lavorare con Luc, dopo che mi sono studiato i suoi film per anni: “Il poliziotto è marcio” è uno dei miei cult italiani assoluti. Siamo tutti coinvolti in questa nuova impresa: cominciamo il 16 maggio. Sarà un film molto citazionista verso un certo tipo di cinema del passato. Sarà una sfida, sotto tutti i punti di vista: produttivo e personale. Mi aspetto una bellissima esperienza, con un ruolo molto importante come attore. Probabilmente il primo ruolo tosto della mia carriera: mi sto davvero preparando molto».
Gianluigi Negri