Intervista
Luca Bono l'«Illusionista» a Salso: «Grazie ad Arturo Brachetti»
La più bella magia di Luca Bono è quella di riuscire a lasciare tutti a bocca aperta. Sparizioni di malinconie, moltiplicazioni di sorrisi: dal cilindro, con maestria innata, fa fuoriuscire generose dosi di stupore. Luca è un talento del mondo della prestidigitazione: campione italiano di magia all’età di soli 17 anni, laureato a Parigi con il Mandrake d’Or, riconosciuto come l’Oscar della magia, è considerato il «talento magico più interessante della sua generazione, interprete del nuovo illusionismo». Ha girato il mondo con le numerose tournée. Si fermerà anche al Teatro Nuovo di Salso domani alle 21, con il suo one man show «L’illusionista» diretto dal mitico Arturo Brachetti (per info e biglietti 0524580211, boxol.it o alla biglietteria del Teatro domani dalle 18).
Luca è «prontissimo». Non vede l’ora di regalare una serata ricca di emozioni, di divertimento e di mistero. Per ingannare l’attesa, il giovane mago si racconta.
La prima domanda è d’obbligo: come è nata la passione per la magia?
«Dalla noia, in un momento un po’ difficile. Da piccolo correvo con i go kart, ho fatto un incidente. Mentre ero fermo in ospedale mio fratello mi faceva trucchi di magia e di lì mi sono appassionato e l’ho trasformato in una professione frequentando il circolo di magia di Torino, la mia città, che è particolarmente importante».
Proprio lì hai incontrato Arturo Brachetti, uno dei più grandi prestigiatori italiani e internazionali, regista del tuo spettacolo. Come ricordi il tuo primo incontro con lui?
«Avevo appena 16 anni, ero emozionatissimo. Arturo all’epoca faceva uno spettacolo a tema Harry Potter, gli serviva qualcuno che assomigliasse al piccolo mago. Io avevo i capelli scuri a caschetto, ero piccolo di corporatura e sapevo fare un trucco con il bastone volante. Il bastone lo abbiamo trasformato in una scopa e io sono diventato l’Harry Potter del suo spettacolo».
E adesso com’è lavorare con lui?
«È un privilegio unico. Lui mi dà consigli su tutto. Mi dice “sposta il mignolo così”, “parla in questo modo”, “fermati in questo punto”. La magia è fatta di particolari e lui conosce tutti i segreti».
C’è almeno uno di questi segreti che puoi svelare?
«Ovviamente no (ride)».
Allora cosa puoi anticipare di quello che accadrà sul palco del Teatro Nuovo?
«Un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto, scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti e close up. Il pubblico verrà trasportato in un mondo di pura illusione, in cuisarà davvero difficile distinguere i confini tra realtà e apparenza. Al mio fianco ci sarà Sabrina Iannece, che si prenderà una bella rivincita in nome di tutte le assistenti dei maghi che per anni sono state tagliate a metà (sorride)».
Risate, magia, ma anche poesia: dietro ai tuoi effetti spettacolari si nasconde un messaggio molto importante…
«Certo, quello di inseguire i propri sogni con tenacia. E che per farlo occorre tanto allenamento, tanto lavoro, tanta pazienza. La determinazione e la motivazione possono fare superare anche gli ostacoli più difficili e fare realizzare i desideri più impensabili».