INTERVISTA
KilometroVerdeParma, la presidente Maria Paola Chiesi: «In due anni piantati 43mila alberi anti-smog»
In poco meno di due anni sono stati piantati 43mila alberi, dando vita a 33 ettari di nuovi boschi che assorbono 607 tonnellate di anidride carbonica. Bastano pochi dati per comprendere il valore e la concretezza del lavoro svolto dal consorzio forestale KilometroVerdeParma.
Il bilancio sociale 2021 - che fotografa gli obiettivi raggiunti e indica quelli da perseguire nell'anno in corso - è stato pubblicato sul sito www.kilometroverdeparma.org. A fare il punto della situazione, illustrando anche le priorità per il futuro, è la presidente Maria Paola Chiesi.
La sfida del Consorzio è quella di piantare centomila alberi entro il 2025. Ci riuscirete?
Sì. Stiamo raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati e anche questo traguardo è confermato. Quest'anno pianteremo altri trentamila alberi per combattere l'inquinamento, favorire la rigenerazione dell'ambiente urbano, mitigare i cambiamenti climatici, tutelare la biodiversità e garantire una migliore qualità della vita a tutte le persone. Abbiamo da poco inaugurato il bosco urbano nel quartiere Parma Mia e altri vedranno la luce nel corso dell'anno nel quartiere San Leonardo, nel comune di Sissa Trecasali e a Busseto. Lo scorso anno invece sono stati piantati 28mila nuovi alberi in 11 diverse aree in città e provincia, tra pianura e collina.
Cosa fate per garantire la crescita dei nuovi boschi?
I nostri boschi sono tutti realizzati prevedendo, ogni volta che è possibile, degli impianti di irrigazione. Le piante scelte sono le più adatte a quel tipo di territorio e prevalentemente autoctone; quelle non attecchite vengono sempre sostituite con altre di adeguata grandezza. Il Consorzio si impegna a manutenere il bosco per tre anni prima di restituirlo al Comune. Tutti i boschi del KilometroVerdeParma sono inoltre certificati Pefc (Programma di valutazione degli schemi di certificazione forestale), uno standard che garantisce la gestione e l'uso sostenibile delle foreste.
Un nodo cruciale è la disponibilità di terreni. Come verrà garantita?
Attraverso il coinvolgimento del mondo agricolo. L'intento infatti non è quello di occupare dei terreni destinati alla produzione agricola, ma reinserire degli elementi naturali che sono indice di qualità delle culture.
Lo scorso anno sono entrati nel Consorzio 40 nuovi soci. Come allargherete ulteriormente la platea?
Il KilometroVerdeParma è un progetto collettivo molto concreto, in cui ogni realtà riveste un preciso ruolo per il suo sviluppo. La Pubblica amministrazione deve garantire un territorio salubre e vivibile, i cittadini devono partecipare alla cura dell'ambiente che li circonda, le imprese, con le proprie risorse e politiche aziendali, possono ridurre le emissioni di gas serra e salvaguardare l'ambiente, il mondo agricolo è infine il «guardiano» del territorio. Al momento gli associati sono 66 e stiamo promuovendo nuove collaborazioni.
Come state coinvolgendo le scuole?
Il Consorzio può contare sulla collaborazione dell'Università per realizzare dossier tecnico-scientifici, e di svariate associazioni per promuovere percorsi educativi che nel 2021 hanno coinvolto 124 classi delle medie e delle superiori, per un totale di oltre 3mila studenti partecipanti. La volontà è quella di aumentare la consapevolezza dell'importanza di prendersi cura del territorio e delle potenzialità che le piante offrono nel migliorare la qualità dell'ambiente e dell'aria. Nel prossimo futuro questi percorsi verranno estesi anche alle scuole elementari e dell'infanzia. Un'altra conquista importante è l'avvio del dialogo con la direzione generale Ambiente della Commissione Europea.
L'Ue si è impegnata a piantare tre miliardi di alberi entro il 2030 e il Consorzio è tra le organizzazioni invitate a tenere traccia degli alberi piantati sul nostro territorio.
Non piove da cento giorni. Che ruolo gioca la riforestazione per mitigare i cambiamenti climatici?
Tutti dobbiamo agire e subito. Assorbire l'anidride carbonica presente nell'atmosfera grazie alle piante ci consente di preservare il nostro territorio da una serie di cambiamenti in atto. Tra questi, evitare o quantomeno mitigare le ondate di calore, ridurre l'inquinamento, la siccità e la desertificazione del suolo. I boschi urbani rendono più vivibili i quartieri e migliorano la qualità della vita dei cittadini.