Animali

Langhirano, «I miei gatti sono stati avvelenati»

Beatrice Minozzi

Langhirano Whisky e Gigio, due bellissimi gattoni rossi di neanche un anno che abitavano a Calicella di Pilastro con la loro famiglia umana, non ci sono più. Che la loro morte sia legata ad un possibile avvelenamento da glicole etilenico - meglio noto come antigelo - è già più che un sospetto, ma si attendono comunque i risultati dei test tossicologici per confermare questa ipotesi.

Tutto è accaduto lunedì 21 marzo: come ogni sera i padroni dei due gatti (che ne hanno altre due, Nina e Nerina, quest’ultima mamma di Whisky e Gigio) li hanno richiamati per la notte. «Di giorno li lasciamo liberi di girare - spiega la padrona, che preferisce rimanere anonima e a cui già a gennaio del 2021 erano spariti nel nulla altri due gatti, Pongo e Kiki - ma di notte rientrano in casa. Sono arrivate subito le due femmine, poi Whisky, mentre di Gigio nessuna traccia. La mattina dopo ci siamo accorti che Whisky stava male, vomitava e aveva crisi convulsive: lo abbiamo portato subito dalla veterinaria che ci ha consigliato di portarlo alla clinica universitaria».

Dai primi esami effettuati la situazione è sembrata subito grave, tanto che l’indomani i veterinari hanno consigliato l’eutanasia. «La situazione era irreversibile - spiega la donna - e così non abbiamo avuto scelta». Il sospetto che si potesse trattare di antigelo è stato paventato subito dai veterinari della clinica, anche per la presenza nelle urine di Whisky di un elemento (l’ossalato di calcio) che tipicamente si trova in caso di avvelenamento da questa sostanza. «Come possano averlo preso ancora non lo sappiamo - spiega la proprietaria di Whisky e Gigio, che si è rivolta all’Istituto Zooprofilattico di Parma per trovare una risposta -: può essere stato un incidente, i gatti possono averlo leccato da qualche parte e anche per questo abbiamo controllato ovunque nella nostra proprietà senza però trovare questa sostanza. Ma può essere stata anche la mano dell’uomo. Potrebbero aver mangiato una polpetta indirizzata ai lupi, che qua sono numerosi, oppure può essere stato un atto volontario. Noi questo non lo possiamo sapere». Anche per fugare questo dubbio i proprietari sperano che parta presto la segnalazione ad Asl, Comune e Procura per sospetto avvelenamento. «Sto malissimo per quello che è successo - conclude la donna -: io non riesco a darmi una risposta e vorrei che chi di dovere mi aiutasse a trovarla, anche e soprattutto per gli altri