IL CIRCOLO
Fulgor Rondine, nuova sede per ripartire
La scritta «Circolo ARCI Fulgor Rondine» campeggia nel piazzaletto antistante, comodo parcheggio per i frequentatori dello storico circolo che ha vissuto a lungo a ridosso del parco Ducale, nel comparto che ospitava la municipalizzata della nettezza urbana. La storia di oggi è ancora da scrivere perchè il Fulgor Rondani sta vivendo un delicato non facile passaggio fra un glorioso passato e un futuro tutto da costruire.
La sede attuale in via Lanfranco, dall’altra parte della strada, di proprietà comunale (realizzata per liberare i locali di viale Piacenza, già da tempo venduti, ma con una parte occupata dal circolo con regolare contratto d’affitto) è decisamente bella: appositamente costruita, occupa un edificio ad un solo piano con travi di legno a vista, un’ampia sala bar e un ancora più ampio salone adibito all’occorrenza a ristorante o a sala riunioni. Anche la cucina, attrezzata a spese del circolo, è grande e funzionale, tenuta in perfetto ordine dai gestori. E all’esterno c’è un porticato sul lato anteriore, con uno spazio verde che circonda l’intera struttura. Della miriade di attività sportive, che furono all’origine della costituzione del Fulgor Rondine resta solo il calcio amatoriale, che partecipa al campionato Master UISP, e che ha come mister lo stesso presidente del circolo Angelo Guarnieri: «Per fortuna abbiamo il calcio a ricordarci le nostre tradizioni – conferma Guarnieri – ma i tempi sono cambiati: siamo qui dal 2018, questa struttura è bella e comoda, ma in viale Piacenza avevamo ben altro spazio e molte più iniziative. D’altra parte la municipalizzata Amnu non esiste più ed è difficile costituire una nuova rete di comunità. Poi ci si è messo anche il Covid, e di giovani armati di buona volontà se ne presentano pochi. I vecchi soci si perdono e il volontariato è rimasto un ricordo del passato. Comunque abbiamo ancora 160 soci (fino al 2019 erano 280), che rimangono una valida base per ripartire. Noi ci proviamo. Ad esempio abbiamo arredato lo spazio verde esterno per attirare le famiglie con i bambini, e come luogo di incontro il circolo funziona ancora».
La gestione della ristorazione e dei locali è stata affidata all’esterno in convenzione. A curarla è Lucio Cabboi, che si avvale della collaborazione della moglie Anna e del figlio Michele, e sta cercando la strada per la piena valorizzazione della struttura: «Siamo arrivati nel 2019 – dice Cabboi – abbiamo preso in mano la gestione nel momento più difficile, quando il circolo è rimasto chiuso e le spese non si fermavano. Con la nostra gestione familiare facciamo il possibile e i risultati cominciano a vedersi. Proponiamo un misto di cucina parmigiana e sarda, torta fritta e salume, tortelli, gnocchetti e maialino, con la variante del pesce il venerdì. E per i giovani proponiamo apericene. Stiamo cercando di rimettere insieme i cocci: i soci stanno tornando e gli ospiti non mancano ».
Per ora non si fa musica anche perché la sede è in mezzo ad un quartiere residenziale, non si gioca a tombola perché servono volontari e c’è poco posto. Si gioca a carte in amicizia e si fa anche qualche iniziativa culturale grazie ad un socio un po’ speciale: il regista e attore Francesco Barilli, abituale frequentatore del Fulgor Rondine.
«Questo non è il mio mondo – ammette Barilli – ma vivendo qui vicino mi sono abituato a frequentarlo e ho scoperto tanti personaggi interessanti, molti che hanno lavorato con i miei genitori per la pelletteria Sander’s. Ho scoperto un mondo che non conoscevo, un lato di Parma che mi piace. Così ho deciso di dare una mano per far vivere il circolo: il mercoledì propongo la proiezione dei miei documentari e film in buona parte dedicati a Parma e alla sua terra, e ho trovato un pubblico di affezionati. E quando capita porto a cena qualche personalità, ho invitato il sindaco Pizzarotti e l’assessore alla cultura Michele Guerra, vengo con i miei ospiti milanesi o romani, certo di figurare bene. C’è stato anche Luc Merenda, che interpreterà il ruolo della morte nel mio prossimo film “La morte nel Paese del melodramma”, che verrà girato qui a Parma. Anche Luc si è innamorato di questo luogo, nuovo come edificio, ma vecchio di tradizione, forse un po’ in crisi ma anche un po’ magico, tutto da riscoprire perché è un pezzo di Parma».
Oggi il Fulgor Rondine ospita anche il circolo culturale «Grazia Deledda», un altro tocco di Sardegna e di cultura che non guasta di certo. Fra calcio, cucina e cultura, socialità e giochi bimbi, in via Lanfranco si lavora per costruire il futuro, senza cedere alla tentazione di guardarsi inutilmente indietro e farsi prendere dai rimpianti per il bel tempo andato.