Un ragazzo minorenne finisce all'ospedale
«Mi hanno picchiato prima di andare a scuola»
I traumi, almeno ad un occhio non esperto, potevano sembrare proprio quelli che ti restano addosso cadendo da un bus. Ma non è stato un piede messo male a far finire a terra quel ragazzo, non è stata una sbadataggine figlia della fretta a spedirlo all'ospedale. E quella ferita al volto, quella mano che ad ogni movimento lo faceva urlare, non sono solo la conseguenza del classico passo falso. Ma, probabilmente, dell'azione di qualche altro ragazzo. Che ha picchiato per fare male. E purtroppo c'è riuscito.
È una storia dai molti lati oscuri e che preoccupa quella che vede protagonista, anzi vittima, uno ragazzo minorenne, studente in uno degli istituti della zona di via Toscana.
Il ragazzo, secondo quanto trapelato fino ad ora, si è presentato giovedì mattina a scuola con traumi inequivocabili e vistosi: una ferita al volto con un dente spezzato e una mano ben più che dolorante. Ovviamente subito è intervenuto uno dei docenti, che ha chiesto spiegazioni, e il ragazzo ha borbottato di una caduta accidentale, dell'inciampo mentre scendeva dal mezzo pubblico. Ma nonostante il suo evidente tentativo di sminuire l'accaduto, il ragazzo era troppo dolorante: e quindi è stato chiesto l'intervento di un'ambulanza che lo ha portato al pronto soccorso.
Lo abbiamo detto: ad un profano quelle potevano essere le conseguenze di una caduta. Ma il medico ha capito che c'era ben altro e ha fatto parlare il ragazzo, che alla fine ha ammesso: «Mi hanno picchiato».
Sulle sue parole, subito finite nel referto e trasmesse dal posto di polizia alla Squadra mobile della questura, non ci sono conferme. Ma sembrerebbe che il giovane abbia subìto un'aggressione da parte di altri ragazzi, non della stessa scuola, poco prima dell'inizio delle lezioni. Ora saranno quindi gli investigatori, con la comprensibile cautela, a cercare le conferme di quella ricostruzione, a dare un nome agli aggressori e a capire, soprattutto, cosa ci sia dietro quelle botte.
Nessuno lo dice ad alta voce, ma tutti ricordano quanto accaduto poco lontano da qui, nel 2009, quando Gurineder Saini, uno studente appena 18enne, finì in mezzo a una zuffa tra due gruppi di ragazzi e venne colpito da una coltellata che gli trapassò l'arteria femorale. Lui morì tre giorni dopo, il suo assassino, un ragazzo di 22 anni, venne condannato a 15 anni di reclusione per omicidio volontario. Il motivo di quella follia? Un bisticcio iniziato chissà perché e che si trascinava da giorni. Finito però con due vite spezzate.
Luca Pelagatti