Calcio dilettanti

Ecco Drebli, il «Balotelli» di Langhirano: «I miei gol per la salvezza»

Marco Bernardini

La prima tripletta tra i «grandi» per interrompere un digiuno di squadra in atto da undici giornate (ultimo successo lo scorso 28 novembre a Viarolo) e tornare a sperare nei play-out nel girone A di Promozione.

Moise Drebli, ora salito a quota sei centri stagionali, ha trascinato la Langhiranese nel pirotecnico 5-3 casalingo rifilato al Fiore Pallavicino penultimo in classifica, a cui non sono bastate le tre reti di Troccoli, in quello che fin dalla vigilia aveva tutta l’aria di essere uno «spareggio» salvezza da dentro o fuori. Ora i quattro punti di distacco dal Vigolo Marchese, battuto dal Tonnotto San Secondo, assicurerebbero l’appendice post season ma servirà continuare a mettere fieno in cascina nei rimanenti tre turni di campionato per scongiurare il pericolo della retrocessione diretta e magari guadagnarsi un posto migliore nella griglia play-out. «Sapevamo che era una partita molto importante, il primo gol è stata una vera liberazione» confessa l’attaccante classe 2001, nato a Parma ma di origini ivoriane, cresciuto nel settore giovanile del Colorno e che ha già indossato le maglie di Fiorenzuola e Bibbiano San Polo prima di trasferirsi in ottobre tra le fila dei grigiorossi. «L'atteggiamento dei miei compagni mi ha motivato ancora di più. Mi sono portato a casa il pallone, che ho fatto autografare da tutta la squadra, speriamo non sia l’ultimo...».

Come giustifica la lunga striscia senza vittorie?
«Ci mancava la consapevolezza nei nostri mezzi, siamo una squadra molto giovane ma abbiamo tanto da dare. Pur pareggiando, avevamo già fatto ottime prestazioni con Tonnotto San Secondo e Carignano, che lottano nei piani alti. Questo successo ci voleva proprio».

Cosa cambia nella corsa salvezza?
«Nello spogliatoio siamo molto ottimisti, però dobbiamo pensare partita per partita. Bisogna ragionare esclusivamente sul presente senza fare tabelle, solo così possono arrivare i risultati».

Che tipo di giocatore è e a chi si ispira?
«Mi definisco una punta moderna che attacca la profondità e usa il fisico. Mi piace tanto Leao ma a livello di attaccante centrale scelgo Balotelli e Drogba».

Ha un sogno nel cassetto?
«Langhirano ha creduto tanto in me, è un punto di crescita e lo considero l’inizio di un percorso. Vorrei diventare qualcuno d’importante nel mondo calcistico».