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Liste d'attesa per nidi e materne troppo lunghe

«Mio figlio ha 2 anni e mezzo e purtroppo è in lista d'attesa per avere un posto alla materna». Mamma Paola ha 33 anni e come il marito lavora per 40 ore alla settimana: «E non so dove mettere mio figlio - continua -. Già per il nido non siamo riusciti a trovare il posto e quindi ho dovuto iscriverlo in una struttura privata pagando oltre 600 euro al mese. E anche ora mi sto guardando attorno per le materne private, perché altrimenti mi devo licenziare. Ma in famiglia abbiamo bisogno di lavorare entrambi. Per cui la domanda è una: le mamme nel 2022 hanno il diritto di lavorare?».

Liste d'attesa che danno preoccupazione ai genitori. Dalle 1.100 domande per i nidi e per le scuole d'infanzia della città vanno però tolte le circa 200 richieste fatte da famiglie che risiedono fuori dal Comune di Parma.

«In base al regolamento per l'accesso ai nidi e alle scuole d'infanzia, chi ha più punti accede alla prima, seconda o terza scelta - spiega l'assessore ai Servizi educativi Ines Seletti -. Ricordo però che le graduatorie sono molto scorrevoli e le liste di attesa si verificano in questi numeri tutti gli anni. Entro dicembre come sempre le liste si ridimensionano tantissimo, tant'è che quest'anno a febbraio avevamo ancora posti nei nidi e quindi abbiamo proceduto con le assegnazioni secondo graduatoria. Inoltre, abbiamo lavorato per analizzare le zone in cui ci sono nuovi insediamenti abitativi e sono state individuate due aree, quella di via Chiavari e quella dell'Eurosia, là dove giovani coppie potranno risiedere. E in queste zone sono stati messi in cantiere dei progetti per creare nuove strutture di accoglienza per l'infanzia». E conclude la Seletti: «Insomma, ogni anno abbiamo le liste d'attesa e poi alla fine rimangono pure dei posti liberi».

Sul sito del Comune è infatti specificato che «l’attribuzione del punteggio finalizzato alla formazione della graduatoria per l’accesso al Servizio nidi e scuole d’infanzia è effettuata sulla base delle caratteristiche del nucleo familiare, delle caratteristiche del lavoro dei genitori».

Le domande non accolte nella prima assegnazione rimangono collocate nella graduatoria e fino al 31 dicembre, si provvederà ad assegnare i posti che si rendessero eventualmente disponibili attingendo dalla lista d’attesa in relazione all’età dei bambini, nel rispetto dell’ordine di graduatoria e delle preferenze espresse dalle famiglie. L’utente collocato nella lista d’attesa a cui venga proposta, anche telefonicamente, una struttura non corrispondente alla prima scelta, avrà 48 ore di tempo per accettare o rinunciare al posto offerto. In caso di rifiuto l’utente potrà rimanere in lista d’attesa, sulle strutture che, nella scelta delle preferenze, sono state indicate in ordine precedente al posto offerto. Solo in caso di rifiuti reiterati sino alla terza proposta l’utente sarà cancellato dalla graduatoria della lista d’attesa.

M.V.