Il circolo

Filippelli: sport, solidarietà e una memoria sempre viva

Antonio Bertoncini

La memoria non si cancella: nella sede di via Sacco, appese alla parete troviamo, una accanto all’altra, le fotografie dei due che hanno dato il nome al circolo: Arturo Gavazzoli, partigiano che trovò la morte per mano dei nazifascisti sul Monte Caio, e Luciano Filippelli, attivista comunista, figlio di un ex carabiniere che frequentava il circolo, morto in carcere nel 1950, in seguito alle torture e alle mancate cure del diabete, dopo essere stato arrestato durante una manifestazione della Cgil.

«Li ricordiamo insieme ogni anno nella tradizionale festa che organizziamo il Primo Maggio - ci tiene a far sapere il presidente Orazio Cantatori, alla guida del Filippelli dal 1972 - e insieme a loro, non viene mai meno il ricordo del nostro storico segretario Pierino Dell’Eva, che per diversi decenni è stato una colonna del circolo negli anni migliori».

Cantatori parla degli anni migliori perché quelli che si stanno vivendo sono densi di preoccupazione. Dopo la batosta del Covid, far tornare i conti è un’impresa: le fatture non sono calate, i soci purtroppo sì, e il ricambio generazionale è ancora tutto da costruire. Ma finalmente comincia ad intravedersi un po’ di luce in fondo al tunnel e il Filippelli si prepara al tanto atteso rilancio: «Abbiamo dovuto razionalizzare le spese - ammette Cantatori - ma abbiamo le carte in regola per far sì che il Filippelli torni ad essere un punto di riferimento per il quartiere: la sede è ampia e confortevole, è di nostra esclusiva proprietà, dopo che abbiamo estinto il mutuo miliardario (in lire) per acquistarla, possiamo contare su una solida base sociale di 320 soci, dimezzata rispetto agli anni d’oro, ma pur sempre un buon punto per la ripartenza. Abbiamo dovuto rinunciare al calcio, troppo costoso, e non abbiamo più una squadra di pesca che nel 2004 ha vinto persino il campionato europeo, ma abbiamo il team ciclistico più grande di Parma, con oltre cento atleti, nato negli anni Novanta dalla fusione con il Vecchia Parma, guidato da Claudio Folli, che organizza manifestazioni di grande impatto numerico e sportivo (l’ultima poche settimane fa, una randonnée con 800 partecipanti); la squadra di biliardo (già campione d’Italia) sta ripartendo ed è attiva la scuola di ballo condotta da Valentina ed Ernani Dell’Eva. E poi abbiamo un gruppo di giovani frequentatori, che pare intenzionato ad occuparsi del Circolo, contiamo su di loro per il futuro. Sono presidente da cinquant’anni, spero di poter presto passare il testimone in altre mani».

Il glorioso passato sportivo del Filippelli è visivamente «certificato» dalla sterminata bacheca piena di coppe e trofei di calcio, ciclismo e pesca, che partono dagli anni Cinquanta. Il circolo conta su uno spazio di 360 metri quadrati a piano terreno, dove sono ubicati un grande open space adibito a bar, una sala grande usata anche per la tombola, una sala biliardi, una sala riunioni e una cucina industriale, utilizzata solo per i soci.

Nel sotterraneo ci sono 240 metri di locali tecnici e all’esterno un'ampia area attrezzata.

«Abbiamo scelto di continuare a puntare sul volontariato dei soci – conferma Cantatori – quindi non abbiamo esternalizzato neppure il bar, c’è soltanto una dipendente a libro paga. Qui si fa qualche cena, si gioca a carte, tutti gli anni ci facciamo una gita al mare con gara di pesca fra amici, si gioca a biliardo, ma puntiamo soprattutto sulla tombola del lunedì sera, perché è la nostra più importante fonte di autofinanziamento, anche se sembra lontano il 2001 quando la nostra tombola fu immortalata nientemeno che da Sebastiao Salgado, fotoreporter di fama mondiale. Tuttavia – precisano in coro il presidente Cantatori e il suo vice Claudio Zappalà, cantiniere ufficiale – nonostante le difficoltà non rinunciamo ad investire in beneficenza, con torta fritta e salume che da molti anni offriamo agli anziani del Gulli e di Villa Parma. Del resto, nel nostro statuto sta scritto, nero su bianco, che in caso di chiusura tutti i beni del Filippelli verranno devoluti a favore delle strutture che ospitano gli anziani».