BEDONIA
Stipendio del sindaco, aspro botta e risposta tra la minoranza e Serpagli
Ci sono voluti quasi tre anni, perché la minoranza di Bedonia facesse sentire la propria voce. Se si escludono i social, è come se in Comune i consiglieri di centrodestra non avessero mai avuto critiche da muovere all’amministrazione guidata da Gianpaolo Serpagli e che tutto sia filato (più o meno) liscio, al netto delle differenze di credo politico.
Ora, invece, si scopre che sotto il coperchio il malumore è in fermento. «Impiegati che vanno in pensione senza che si approntino concorsi per trovare sostituti; funzionari che scappano, lasciando la macchina amministrativa sguarnita di professionisti; pratiche dimenticate nei cassetti con conseguenti ritardi sulle opere; tumulazioni ferme nei cimiteri delle frazioni come Caneso perché non ci sono più loculi; frane, come quella ancora una volta a Caneso che obbliga otto persone a lasciare la macchina a valle e attraversare un prato per andare a casa nonostante lo stesso proprietario del prato abbia più volte offerto al Comune un tratto utile per risolvere parte del problema»: così, in esclusiva alla «Gazzetta di Parma», Maria Beatrice Rossi, candidata sindaco della coalizione di centrodestra che nel 2019 aveva sfidato la lista civica di Serpagli. Con lei, Pierluigi Granelli, che in passato aveva fatto parte della maggioranza di Carlo Berni. Ed è proprio Granelli ad aggiungere ulteriori elementi. «È come se il paese fosse immobile - dichiara -. Si delega tutto e il sindaco poi non si accerta che le cose vengano fatte. Con le amministrazioni precedenti, non sarebbe mai successo». La miccia che ha dato il «la» alla minoranza? La nuova indennità del sindaco che riconosce ai primi cittadini (e non solo) un aumento di stipendio. «Con tutti i problemi che ha il paese, e che abbiamo peraltro elencato per difetto, ci saremmo aspettati che Serpagli rimandasse l’integrazione - rincarano Rossi e Granelli -. La legge, infatti, dà la facoltà di percorrere altre strade, come adeguare l’emolumento gradualmente. Si è invece scelto di assegnarla tutta da subito, passando da poco più di 1.900 a oltre 3mila euro mensili». La minoranza critica la riorganizzazione dei déhors, benché l’amministrazione comunale abbia annunciato la gratuità del plateatico fino a fine anno. «Quello che non dicono è che alcuni bar ci rimetteranno economicamente», concludono Rossi e Granelli. «Quando non si hanno argomenti per contrastare l’azione amministrativa, si attacca in maniera populista la figura del sindaco – replica il primo cittadino -. Mi dispiace avere un’opposizione che in due anni e mezzo non ha mai fatto proposte sul futuro del paese, se non su buche, cunette e punti luce. La minoranza trova però il tempo per prendere posizione sugli stipendi. Un’opposizione il più delle volte assente dai consigli comunali, spesso non preparata e soprattutto di poco stimolo. Quello stimolo che invece arriva dai tanti cittadini e dalle associazioni che mi fanno ogni giorno nuove proposte e mi danno la forza di continuare». Sull’adeguamento del compenso: «In 13 anni di amministrazione, ho sempre preso quello che mi concedeva la legge, senza mai chiedere un rimborso per un viaggio o una missione. E così intendo continuare il mio mandato. Senza rimborsi, ma solo quello che la norma consente, per me e per la mia squadra». Sui mancati concorsi, il sindaco ricorda che «l’iter per le categorie C è partito: per averne contezza, basta consultare il sito del Comune. Per la categoria D idem. Noto quindi che la minoranza, oltre a essere assente, non consulta neppure i siti istituzionali e tanto meno le delibere». Sui déhors, infine, ribatte: «Questa amministrazione ha fatto la scelta politica di cancellare per tutto il 2022 la tassa di occupazione del suolo pubblico. Scelta che pochissime amministrazioni hanno fatto».