Salsomaggiore

Giovani ambasciatori all'Onu: Marco Pessola dal Paciolo alle mille luci di New York

Confrontarsi sui temi dell’agenda politica internazionale indossando i panni diplomatici e seguire le procedure delle commissioni delle Nazioni Unite: è stato questo, per due settimane, il compito di Marco Pessola, studente salsese al quarto anno del liceo classico Paciolo D’Annunzio, e di altri 5mila studenti delle scuole superiori provenienti da ogni parte del pianeta.

Tutto è iniziato nell’estate 2021 quando Marco Pessola è venuto a conoscenza del progetto «Ambassador of the Future», ovvero la più grande simulazione diplomatica dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

Dopo la selezione tramite un colloquio in lingua inglese, il viaggio è stato preceduto da un’impegnativa formazione negli ambiti della geopolitica e del diritto internazionale, nonché delle procedure che danno vita ad una seduta dell’Onu.

Lo studente salsese è così stato assegnato alla Commissione Opcw (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons) in qualità di delegato in rappresentanza del Pakistan.

Il compito dei giovani ambasciatori è stato quello di spulciare gli archivi Onu per trovare risoluzioni che esplicitassero la posizione del paese rappresentato riguardo ai topic della loro commissione e di scrivere sulla base di questa ricerca un «position paper» da presentare ai delegati delle altre nazioni al fine di stilare una risoluzione finale condivisa da quanti più paesi possibili. «Il lavoro all’assemblea dell’Onu è stato certamente pesante poiché il dibattito è stato molto combattuto e non si respirava per nulla l’aria della simulazione», afferma Marco Pessola.

«Ognuno ha dato il meglio di sé per far valere le ragioni del proprio paese ed è nato un dialogo acceso e appassionato che richiedeva la massima partecipazione. Al termine dei lavori – continua il neo ambasciatore – la nostra commissione ha prodotto due differenti risoluzioni che sono entrambe passate grazie alle correzioni apportate alle bozze per renderle condivisibili da più paesi».

«L’esperienza che ho vissuto è stata incredibilmente formativa ed estremamente emozionante per l’attività diplomatica svolta nella fantastica cornice di Manhattan».

r.c.