Felino

Museo del Salame, ora il castello si visita in 3D. Grazie ai ragazzi del «Gadda»

Massimo Morelli

Felino - Un nuovo allestimento, video e interattivo, va ad arricchire il Museo del Salame situato all’interno del castello di Felino, grazie alla collaborazione tra ArcheoVeo, Aerodron e gli studenti dell’Istituto «Carlo Emilio Gadda» di Langhirano. La nuova sala è stata presentata con grande partecipazione di pubblico, nonostante la giornata autunnale.

È toccato a Giancarlo Gonizzi, coordinatore dei Musei del Cibo, fare gli onori di casa salutando i convenuti e introducendoli nella storia del castello con un interessante excursus partito dai primi documenti sull’esistenza del maniero databili al 1140 e accompagnandoli nel susseguirsi dei secoli sino ai giorni nostri. Gonizzi ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione con il mondo della scuola «in quanto crediamo sia rilevante per la formazione professionale degli studenti».

E la scuola ha collaborato non poco come vedremo per il nuovo allestimento. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Felino Filippo Casolari, che si è detto «contento per il risultato ottenuto: è grazie a questi progetti che possiamo capire come si viveva nel castello nel passato». L’assessore al turismo Debora Conciatori: «Il nostro paese presenta tanti angoli nascosti e ora con i progetti come questo possiamo scoprirli per coloro che verranno a Felino». Dopo l’intervento di Roberta Mazzoni, responsabile didattica dei Musei del Cibo («il museo è il luogo dove la formazione passa dall’esperienza e qui si inserisce la scuola affinché il museo stesso possa offrire opportunità ai ragazzi coinvolgendoli»), la parola è passata ad Arianna Oddo, docente dell’Istituto «Gadda» di Langhirano. «Ho seguito i ragazzi in questo interessante percorso – ha spiegato – li ho visti impegnati ed entusiasti nel realizzare il modello in 3D del castello. Questi sono progetti che servono agli studenti per mettere in pratica quello che imparano a scuola».

L’ultimo intervento è stato quello di Fausto Ugozzoli di Aerodron. «Ci siamo buttati con entusiasmo in questo lavoro – ha detto – con i droni sono state scattate centinaia di foto che sono state poi elaborate e assemblate per far ottenere ai ragazzi il modello del castello». Filippo Fontana di ArcheoVea ha accompagnato i presenti, divisi in gruppi, nella nuova area espositiva, situata sotto al torrione San Pietro. Qui è stato proiettato un breve filmato che, grazie alla voce narrante di Pier Maria Rossi, ha introdotto il pubblico nella vita di quei tempi, caratterizzati da guerre e assalti ai castelli, con intermezzi amorosi, come quello che ha visto protagonisti Bianca Pellegrini e lo stesso Pier Maria Rossi, capostipite della famiglia parmigiana che gettò le basi per la diffusione di un prodotto dell’eccellenza gastronomica come il salame di Felino. In diversi si sono divertiti con la ricostruzione tridimensionale del castello, che al momento consente di visitare la torre di sinistra, il mastio, il pozzo e i camminamenti (ma in futuro non si escludono ampliamenti del progetto).