Maria Luigia
Al liceo si recita in dialetto: 5 fiabe in salsa parmigiana
«Leggo, ascolto e… a pärli in djalètt!».
Con questo progetto culturale - parte del programma di LIBERa voce, il primo Festival della lettura ad alta voce del Comune di Parma - i ragazzi di prima, seconda e terza liceo del Liceo classico del Convitto nazionale «Maria Luigia» si sono avvicinati al dialetto parmigiano.
Il coronamento di questa iniziativa è stato ieri quando, nel teatro della loro scuola, con l’accompagnamento di audiovisivi, suoni e rumori, i ragazzi hanno recitato in dialetto parmigiano cinque fiabe classiche. E così «La principessa sul pisello» è diventata «La prinsipèssa insimma al gran äd revjot», «La storia dell’omino di Pan di Zenzero» è stata «La fola ädl’ Lomén äd Pan äd Pévor», «Cappuccetto Rosso» si è tramutata in «Capusett Ross», «I tre porcellini» sono diventati «I tri gozinlén» mentre «I musicanti di Brema» sono stati «I muzicant äd Brèmma».
«Per il progetto è stato preziosissimo quel thesaurus del dialetto di Parma e provincia che si trova all’indirizzo https://dialetto.gazzettadiparma.it/, nato dalla collaborazione fra la Consulta per il dialetto parmigiano e la Gazzetta di Parma - ha spiegato la professoressa Letizia Nicoli, docente di storia e filosofia e responsabile del progetto -. I ragazzi hanno lavorato con passione con due scopi: prendere contatto con le loro radici linguistiche e realizzare un’autentica inclusione. Abbiamo infatti coinvolto tutti quanti gli alunni, che si sono impegnati ciascuno in un ambito diverso per contribuire alla buona riuscita della recita in dialetto: alcuni hanno scelto di recitare in costume, altri sono diventati rumoristi, qualcun altro ha impersonato la voce narrante e qualcun altro ancora ha curato la grafica e la presentazione dell’evento».
I ragazzi non sono stati soli sul palco del teatro. Insieme a loro c’era Dsèvod, la maschera di Parma impersonata da Maurizio Trapelli, che prima della recita ha portato i saluti.
Con quest’apparizione densa di parmigianità, lo spettacolo ha avuto l’abbrivio ideale. I giovanissimi attori si sono quindi cimentati con grande impegno nella recitazione delle fiabe in dialetto parmigiano.
Saranno stati bravi? La Consulta per il dialetto parmigiano li ha promossi a pieni voti.
«Sentivamo il bisogno di presentare, alla città ma in particolare al mondo della scuola, esempi concreti della ricchezza della banca dati caricata sulla pagina della Gazzetta - ha spiegato la Consulta, rappresentata da Giuseppe Mezzadri, Andrea Mondini, Franco Greci, Maurizio Trapelli e Luigi Sturma -. Grazie a questo meraviglioso progetto possiamo dire: missione compiuta. E la missione è stata compiuta molto bene. Bastava osservare come anche i più piccoli in platea fossero interessati, e come gli interpreti si sono impegnati una volta sul palco. I commenti del pubblico sono stati molto positivi».
«Sentiamo il bisogno di ringraziare - ha concluso - la professoressa Letizia Nicoli, che ha accettato di misurarsi con questo impegno spendendosi con grande generosità per la sua buona riuscita».