Rischio aumenti
Il caro energia «scioglie» il gelato
L'aumento dei prezzi e l'inflazione che corre rischia di portarci via anche l'alimento simbolo dell'estate: il gelato. Anche questo prodotto rischia infatti un'impennata dei prezzi a causa del rincaro delle materie prime. A livello italiano si segnala già un incremento dal 10% al 25%.
A Parma per ora cono e coppetta non hanno cambiato prezzo, ma è difficile ipotizzare il futuro visto l'aumento dello zucchero (+6%), di latte e panna (+7%) e delle uova (+9%). «Non dimenticando poi i costi di energia elettrica ed acqua, fondamentali per la nostra produzione. Negli ultimi mesi le bollette sono letteralmente schizzate alle stelle e questo pesa sui nostri bilanci», sottolinea Carlo Saponara, rappresentante del Gruppo Gelatieri Artigianali di Ascom Parma. Per ora però, come detto, «non abbiamo praticamente ritoccato i prezzi. L'unica variazione di listino il costo del chilo di gelato che, in un anno, è stato incrementato di un euro. Il cono e i semifreddi invece non hanno avuto variazioni».
Ma lavorare è sempre più difficile. «Oltre agli aumenti delle materie prime ci sono delle difficoltà anche con i fornitori - conclude Carlo Saponara, gestore della gelateria Martino - Visto il costo del carburante ormai le consegne vengono effettuate solo con un ordine minimo stabilito. Siamo così costretti a riempire i magazzini spendendo più di quanto solitamente facevamo per ogni ordine. Altri soldi che escono dalle nostre casse»