il circolo

Parma Lirica, il tempio della musica e del bel canto

Antonio Bertoncini

É un tempio della musica e del bel canto: basta passare in via Gorizia davanti alla sede di Parma Lirica per vivere questa sensazione. Ancora oggi, dalla strada si sentono il suono del pianoforte e i gorgheggi dei cantanti giovani e meno giovani che studiano e provano nella sala dedicata a Paolo Ampollini. A Parma Lirica, Verdi e Puccini sono di casa da oltre mezzo secolo. Centinaia di artisti, e fra loro tanti divi del palcoscenico, hanno varcato le porte dell’associazione che ha fatto della musica la sua missione. Ci sono passati José Carreras, Katia Ricciarelli, Raina Kabaivanska, Giuseppe Di Stefano. Sulle pareti della sede si trovano accuratamente custoditi manifesti, quadri, immagini autografate, che testimoniano la vita vissuta di una piccola associazione culturale e ricreativa, che sulle ali del Va’ Pensiero ci fa volare su uno spartito che porta da Parma al mondo.

A «dirigere l’orchestra» è Cristina Bersanelli, pianista e scrittrice per mestiere, autrice di libri divulgativi per bambini, che dedica al circolo tutto il suo tempo libero, accompagnata dal suo fido cagnolino Lucky, mascotte ufficiale di Parma Lirica: «Come tutti, abbiamo vissuto un periodo di grande difficoltà - dice la presidente -: non abbiamo neppure potuto festeggiare degnamente il nostro primo mezzo secolo di vita nel 2020 perché è arrivato il Covid. La pandemia fa ancora paura, ripartire è complicato. Oggi siamo in 150, ma gli anziani stanno tornando, e intanto guardiamo avanti, acceleriamo il nostro investimento sul futuro, perché senza nuova linfa non si va lontano».

In verità a Parma Lirica il futuro è già cominciato: «Abbiamo due maestri stabili in residence -spiega Cristina Bersanelli -: Simone Savina e Giuliana Panza, che sono al centro della nostra attività. Il mese scorso abbiamo proposto una masterclass con le trilogie di Mozart e Verdi. I giovani cantanti lirici e musicisti sono i nostri potenziali nuovi soci. Per questo sto lavorando per fare sì che il circolo non sia solo un luogo di concerti ed eventi, ma un centro di formazione e di perfezionamento vocale. Ovviamente ci teniamo a preservare gli spazi per i soci anziani, che vengono qui per stare insieme. Insomma, stiamo ripartendo. Al giovedì riproporremo gli “Aperitivi in musica” con Fijord, Filippo Labadini, talentuoso cantautore diciottenne di Parma, accompagnato da Daniele Raciti alla chitarra. Dopo due anni tornerà anche la rassegna “Voci d’Angelo”, con solo voci italiane, giudicate con i voti del pubblico».

La manifestazione più importante è però quella andata in scena a fine maggio, «E lucevan le stelle», concorso di canto e strumento, riservato ai bambini dai 6 ai 14 anni, che ha registrato 120 partecipanti. Poi ci sono i cori ospitati nella sede di via Gorizia: il coro Renata Tebaldi, diretto da Carmelo Bongiovanni, e il Chorus Cordis di voci bianche diretto da Gabriella Corsaro. «Inoltre - puntualizza ancora la presidente - Parma Lirica è presente in diverse giurie internazionali, quali il “Gaetano Zinetti” in Veneto e il “Soi Opera Competition” di Fiorenza Cedolins, per offrire borse di studio e un palcoscenico per i concerti agli artisti più meritevoli».

A Parma Lirica anche la sede è perfettamente in armonia con il mondo della musica. Dagli anni Novanta il circolo occupa una vasta porzione della novecentesca caserma dei pompieri, in stile liberty. Nell’edificio a un solo piano hanno trovato spazio tre aule attrezzate per le lezioni, un auditorium di 150 posti, che ospita concerti e altre manifestazioni, un’attrezzata cucina, due locali e uno spazio esterno destinati alla ristorazione e alla vita di comunità dei soci. Qui si respira aria di musica, si vive Parma nella sua espressione più genuina. Ma, appesi alle pareti, fra un ritratto e l’altro di Peppino Verdi, ci sono anche gli stendardi di Avis e Aido, a ricordare che questa è anche la casa della solidarietà, e c’è la Medaglia d’oro di Sant’Ilario 1998, conferita da Stefano Lavagetto, segno di gratitudine della città.

Parma Lirica è raffinata anche nella ristorazione. A proporre una cucina di ottimo livello in un contesto familiare, con 35 posti a sedere, da un anno a questa parte c’è Leone Larini: «Ci venivo da ragazzino a vedere le partite del Parma - ricorda -: ora sono qui in un luogo un po’ magico, vicino al centro, accessibile, con ampio spazio esterno, ideale per proporre una cucina parmigiana rivisitata, con influenze asiatiche, opera del giovane ma già affermato cuoco Sebastiano Gabelli».

«E andiamo anche in trasferta - conclude la Bersanelli -: il 6 luglio a Villa Malenchini proporremo il Rigoletto con un cast degno del Metropolitan».