La protesta a Baganzola

I residenti: «Canale Galasso, un tanfo insopportabile»

Da una decina di giorni sono costretti a convivere con un odore nauseabondo. Impossibile stare in cortile o pensare di mangiare sul balcone: il tanfo che sale dal canale ormai a secco rende l'aria irrespirabile.

«Questa puzza terribile non svanisce mai, c'è sempre, 24 ore su 24. E come se non bastasse, si sente a molta distanza». Rosanna Vesia abita in strada Baganzola da qualche anno, ma mai prima d'ora aveva dovuto fare i conti – lei e le altre trenta famiglie che abitano nei due palazzi a ridosso del vecchio inceneritore – con il fetore che si sprigiona dal canale Galasso. «Da circa dieci giorni siamo tormentati da questa puzza insopportabile, nauseante. A causa del caldo nel canale c'è sempre meno acqua, forse è per questo motivo che si sprigiona l'odore nauseabondo». Le temperature roventi e l'assenza di vento fanno il resto.

L'aria putrida è una nuvola invisibile, ma tremendamente presente, che rovina le giornate e le notti soprattutto di chi abita all'altezza del civico 40. Pochi metri più in su, cioè verso l'anello della tangenziale, assicura Vesia, la situazione migliora. «Lì il Galasso è coperto, quindi la puzza non sale. Per risolvere il problema, la copertura del canale potrebbe proseguire anche davanti ai nostri palazzi».

La residente esclude che la puzza degli ultimi giorni sia legata a un picco di inquinanti lungo il corso d'acqua. «Fortunatamente non abbiamo avuto problemi di schiuma o altre sostanze». Chi invece aveva dovuto convivere con vagonate di schiuma maleodorante, ma anche con residui oleosi che rendevano iridescente il canale, erano gli abitanti di strada Molino di Baganzola, una via più a nord seguendo il Galasso. Diversi sopralluoghi dei carabinieri forestali e dei tecnici di Arpae avevano acceso i riflettori su una serie di scarichi sospetti, tanto che a inizio aprile era scattato il blitz in un'azienda agricola, dopo la scoperta di uno scarico non autorizzato di liquami zootecnici.

P.Dall.