RAPINA

«Le pizze? Non le pago»: e riempì di botte il rider. Patteggia 2 anni e 600 euro di multa

Georgia Azzali

La consegna di due pizze? Può rivelarsi un mestiere pericolosissimo. Ne sa qualcosa un giovane rider che lo scorso aprile aveva portato l'ordinazione a domicilio, ma quando si era «azzardato» a chiedere i 18 euro del conto, il cliente aveva messo le mani su di lui invece che al portafoglio. Calci, pugni e perfino lo scooter avrebbe preso il volo, se non fosse intervenuta la polizia. Albanese, 21 anni, solo uno in più del rider di origine pakistana finito nel mirino, ieri ha patteggiato 2 anni e 600 euro di multa per rapina aggravata e lesioni aggravate davanti al gup Sara Micucci.

Una fame scoppiata all'improvvisa nel cuore della notte, il 4 aprile scorso. L'ordine era partito dalla piattaforma Just Eat: due pizze e due bibite. Che spettava a una pizzeria-kebab del centro preparare e portare a domicilio. L'indirizzo digitato per la consegna era quello del residence Parmigianino di via Menconi, una traversa di viale Piacenza.

Ed è li che, verso le 2,30, era arrivato il giovane pakistano, che da qualche tempo dava una mano allo zio, titolare della pizzeria, per poter raggranellare un po' di soldi. Aveva suonato, e poco dopo si erano presentati al cancello in due. Consegnati i cartoni con le due pizze e il sacchetto delle bibite, aveva semplicemente presentato il conto. Nulla di sorprendente, peraltro, perché era già chiaro fin da quando avevano dato il via libera all'ordine quanto avrebbero dovuto pagare. Ma, invece di allungare le banconote, il 21enne albanese aveva risposto con una serie di insulti e una scarica di minacce: «Ma cosa vuoi? Io non ti do niente. Dammi la roba e vattene, o t'ammazzo».

Tutti e due barcollanti, in preda ai fumi dell'alcol o chissà di cos'altro, ma l'amico del giovane albanese aveva perlomeno tentato di farlo calmare. Parole cadute nel vuoto, però, perché il rider si era visto passare davanti al viso anche una bottiglia rotta.

Ma non bastavano le pizze e le bibite non pagate, perché l'abanese avrebbe voluto fare il colpo grosso con lo scooter. Salito in sella, però, non riusciva a farlo partire, così aveva buttato a terra il rider per sfilargli le chiavi e per «convincerlo» a mettere in moto il motorino. Calci e pugni, mentre il giovane pakistano non riusciva a liberarsi dalla morsa. Quando sono arrivati i poliziotti, il ragazzo era ancora sull'asfalto con l'aggressore a cavalcioni su di lui. Dieci metri di fuga senza speranza, poi è stato bloccato.