TRIBUNALE
L'eredità dell'anziano che assiste finisce a sua moglie: avvocato rinviato a giudizio
La badante? Erede universale dell'ultra 80enne che seguiva. Ma anche compagna e poi moglie dell'avvocato che era stato nominato amministratore di sostegno del pensionato, affetto da un grave deterioramento cognitivo. Lo scorso novembre il legale parmigiano, 35 anni, era stato interdetto per un anno come amministratore di sostegno, e ieri è stato rinviato a giudizio, come richiesto dal pm Francesca Arienti, con le accuse di circonvenzione d'incapace aggravata e peculato.
Insieme al professionista sono finiti a processo anche la moglie (stesse imputazioni) e un artigiano tunisino 54enne, accusato solo di peculato, che avrebbe preparato un falso preventivo per il rifacimento dell'impianto elettrico della casa dell'anziano e una fattura per lavori che, secondo l'accusa, sarebbero stati solo in parte eseguiti.
Il patrimonio dell'anziano? Due appartamenti, del valore complessivo di 235mila euro, finiti sotto sequestro così come i soldi, i canoni d'affitto degli alloggi (circa 12mila euro) e un'Ape car. L'avvocato era diventato amministratore di sostegno il 1° giugno 2016. Nell'ottobre del 2018 aveva assunto come colf-badante dell'uomo la convivente, che l'anno successivo diventerà sua moglie, senza dichiarare al giudice il rapporto con la donna. E meno di un mese dopo l'anziano aveva firmato il testamento olografo. Tra la fine del 2018 e il gennaio 2019 il pensionato aveva passato quasi un mese in ospedale e poi era stato trasferito in una struttura, eppure da gennaio a giugno la convivente dell'avvocato avrebbe continuato a percepire lo stipendio come badante.
Ma uno degli appartamenti dell'anziano avrebbe avuto bisogno di qualche lavoro di ristrutturazione: dal conto del pensionato usciranno 7.500 euro, tuttavia la società incaricata avrebbe fatto un intervento per soli 300-500 euro. E il resto dei soldi? Finiti sul conto del muratore, ma in realtà - secondo l'accusa - spartiti con l'avvocato e la moglie.
G.Az.