Progetto solidale
«NonPiùSoli», in aiuto dei parmigiani in difficoltà
Avete mai pensato che una chiacchierata può portare un sorriso a un anziano? Una «medicina» contro la solitudine. E i parmigiani della terza età che non sanno su chi contare sono tanti. Anziani ma anche persone con fragilità. A maggior ragione con l'estate e il caldo.
Per aiutarli, ognuno dà quello che può. E i volontari di «NonPiùSoli» fanno tanto per rispondere a tutte le necessità di chi è bloccato fra le mura di casa. Magari c'è chi ha bisogno della spesa, chi di un farmaco, ma c'è anche chi ha bisogno di un passaggio per fare una visita, chi vuole compagnia per un caffè e chi vuole fare due passi. I volontari di «NonPiùSoli» si prendono cura di chi viene dimesso dall’ospedale e non ha nessuno in casa e sono pronti per essere al fianco di chi ha un malato e ha bisogno di alleggerire l'impegno. Una rete di giovani e meno giovani pronti a farsi in quattro per non lasciare nessuno in difficoltà. Quartiere per quartiere.
E Simona Tedeschi ne è la coordinatrice operativa: «Il progetto è nato nel 2020 grazie a "Parma facciamo squadra" per porre attenzione alle persone in difficoltà e alle persone fragili. Quindi abbiamo organizzato una campagna di sensibilizzazione e una raccolta fondi. Così è nata una grande famiglia con i 10 Punti di comunità e 23 associazioni. Il coordinamento di NonPiùSoli è di Parma Welfare».
Il progetto «Welfare Parma 2020», nato nell’ambito di «Espr.it – La comunità genera nuovo welfare», ha il sostegno di Fondazione Cariparma e ha visto «gruppi di lavoro multi-professionali e inter-istituzionali proporre progettualità innovative nell’ambito del welfare di comunità», com'è scritto sul sito. I soggetti coinvolti? Comune di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria e Ausl, Csv Emilia Odv, Consorzio solidarietà sociale e le organizzazioni sindacali Cisl e Uil. Un progetto nato quindi in piena pandemia proprio per aiutare chi aveva bisogno di una mano nella complessità del momento. Certo, della spesa ma anche di mezz'ora di compagnia: la solitudine fa male.
«Il covid ci ha dimostrato quante persone sul territorio avevano bisogno. E con Parma Welfare in un primo momento ci siamo mossi con i ragazzi con la giacchetta gialla che andavano a casa delle persone per portare la spesa o i farmaci - continua Simona Tedeschi -. Da qui abbiamo intercettato le necessità e quindi sono state coinvolte le associazioni per rispondere ai bisogni di anziani soli e di adulti fragili: la spesa, i farmaci, commissioni varie, compagnia per chi si sente troppo solo ma anche una semplice telefonata per far sentire intorno a queste persone una comunità accogliente. Perché il progetto potesse funzionare al meglio, abbiamo creato le squadre di quartiere, affinché i volontari potessero creare dei legami stabili con le persone che chiedevano aiuto. E oggi possiamo contare su ben 130 volontari, senza considerare quelli delle associazioni. NonPiùSoli è un grande lavoro di squadra. Gli assistiti vengono direttamente segnalati ma possono chiamare il nostro numero sempre attivo, 327 307 3216, per chiedere aiuto».
Ma chi sono questi volontari? «Sono volontari di tutte le età, prevalentemente giovani pensionati, ma anche studenti e lavoratori - sottolinea Simona Tedeschi -: ogni persona mette quello che può. C'è anche la professionista che mentre fa la spesa per casa sua fa anche quella per la vicina che non può uscire. Insomma, è una buona pratica di sostegno. I volontari sono poi di tutte le nazionalità: italiani e stranieri. Ci sono persone che non fanno parte di associazioni ma comunque hanno deciso di far parte del nostro progetto che ha una valenza sociale esemplare».