Battistero

Ripuliti i portoni imbrattati

I vandalismi di inizio aprile sono ormai soltanto un lontano ricordo. Gli imbrattamenti ai portoni di Duomo e Battistero, compiuti da un uomo fermato e denunciato grazie alle telecamere di sorveglianza, ora non deturpano più i due monumenti simbolo della nostra città.

Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per ripulire e restaurare i portoni del Battistero, grazie ai finanziamenti ricevuti dalla Fabbriceria del Duomo dopo i vandalismi dalla Cattolica assicurazioni. «Proprio in questi giorni - spiega Sauro Rossi, presidente della Fabbriceria del Duomo - è in corso la ripulitura dei portoni del Battistero. Il portale della Cattedrale infatti era stato ripulito in precedenza, in quanto oggetto di un recente restauro e quindi meno bisognoso di lavori».

Gli interventi di restauro - effettuati sotto il controllo della Soprintendenza (e in particolare del funzionario incaricato, l'architetto Paola Madoni) - dovrebbero concludersi a settembre, dato che per per far tornare all'antico splendore ogni portone servono due settimane di lavori. «L'intervento ha un costo di oltre ventimila euro - precisa quindi Sauro Rossi - ed è stato finanziato dall'assicurazione Cattolica, agenzia Cavarretta, che ringrazio. In questo modo i vandalismi avvenuti in primavera resteranno soltanto un ricordo».

I portoni originali della Cattedrale e del Battistero sono stati realizzati da Luchino Bianchino «e risalgono alla fine del Quattrocento - ricorda lo stesso presidente della Fabbriceria del Duomo -. A causa di danneggiamenti, i portoni del Battistero vennero rifatti tra il 1830-1840 sul modello di quelli originali».

In aprile, subito dopo gli imbrattamenti, era intervenuto il vescovo Enrico Solmi, parlando di «atto criminale, nel senso che in questo caso è stato commesso un crimine».

L'autore dei vandalismi aveva preso di mira i portoni del Duomo, del Battistero, della chiesa e dell'Antica farmacia di San Giovanni, oltre che del vicino Seminario. Il vandalo aveva danneggiato gli ingressi con una sostanza oleosa, molto nociva al legno e altrettanto difficile da togliere.

La polizia locale, grazie alle immagini delle telecamere presenti nella zona, aveva individuato e denunciato il responsabile nelle ore successive: un ragazzo del Bangladesh più volte denunciato per il reato di invasione di proprietà e ricettazione.

Luca Molinari