Un'esperienza formativa

Dopo la pandemia boom di iscrizioni nei gruppi Scout

Anna Pinazzi

Lo scoutismo cambia il modo di pensare, di approcciarsi alle cose, di relazionarsi (le relazioni, che cosa preziosa, lo abbiamo capito bene in questi tempi di pandemia). È anche per questi motivi che sempre più genitori decidono di iscrivere i propri figli al Movimento scout. Lo conferma la presenza dei tanti gruppi nel solo territorio parmense: Agesci (Associazione guide e scouts cattolici italiani, che a Parma conta circa 1700 iscritti, 8 gruppi in città e 8 in provincia), Cngei (Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani, con i due gruppi uno di Parma con sede a Ravadese e uno di Langhirano), Aisa (Associazione italiana scout avventista) e Fesi (Federazione evangelica scout italiani).

Negli ultimi anni, poi, si può parlare di un vero e proprio «assalto» alle sedi e ai loro siti internet per riuscire ad assicurarsi un posto all’interno di uno dei gruppi cittadini.

Le richieste sono così numerose che spesso la domanda supera l’offerta e diversi bambini vengono inseriti in lunghe liste d’attesa.

«Le iscrizioni sono ogni anno tantissime e noi siamo davvero contenti, significa che lo scoutismo di Parma e provincia funziona ed è una realtà viva, aperta, importante - afferma Lorenzo Caravita, responsabile di zona Agesci -. Il nostro impegno è massimo, vorremmo riuscire a garantire a tutti un posto, ma ci sono diversi fattori per cui, al momento, è davvero molto complesso riuscire a creare gruppi più ampi».

Primo fra tutti la proporzione che deve mantenersi costante fra il numero di capi scout e i ragazzi che decidono di intraprendere il percorso. Inoltre, al fine di «mantenere alta la qualità del servizio educativo che offriamo - riprende Caravita - i capi scout devono affrontare un percorso formativo, devono essere preparati e anche predisposti».

Diventare capo scout non è una passeggiata, sono necessari tanto impegno, passione e pazienza, oltre a ben due anni di servizio continuato. L’età, poi, coincide con l’età delle esperienze universitarie e lavorative, quindi «tanti di loro abbandonano, decidono di prendere altre strade» fa notare Caravita.

In generale, per fare sì che il servizio educativo funzioni al meglio è fondamentale «garantire una certa continuità - riprende il responsabile di zona Agesci - i bambini, cioè, devono avere dei punti di riferimento ben chiari, solidi e che si dedicano a loro attentamente. La domanda da farsi è, allora - riflette -: ha senso lasciare fuori una grande fetta di bambini per garantire un’alta qualità del servizio educativo? È ovviamente una domanda aperta, su cui bisogna ragionare per capire come muoversi in futuro». La stessa situazione è riscontrabile anche nella realtà Cngei: «Le richieste sono sempre di più, soprattutto dopo il periodo di chiusure e di distanze legate al covid - informa Maria Rachele Rinaldi, presidente Cngei Parma -. Spesso non riusciamo ad accettarle tutte, dato che abbiamo in città un solo gruppo e quindi un numero limitato di posti».

E non c’è sito o pagina social che tenga: «Il passaparola è ciò che avvicina sempre più bambini al nostro gruppo» fa sapere Rinaldi. Poi, c’è il bagaglio di esperienze e di competenze che si sviluppano: il percorso scout «dà modo ai ragazzi di sperimentarsi in prima persona, di mettersi alla prova nelle piccole cose, di raggiungere una certa autonomia - riprende la presidente Cngei Parma - e dopo il periodo di pandemia la necessità di fare esperienza in questo senso è diventata quasi un’urgenza».

Attività giornaliere, volontariato, riunioni, campi estivi, contatto con l’altro e la natura: «Tutto è pensato nel dettaglio per favorire la crescita dei ragazzi - sottolinea ancora Rinaldi -, dai più piccoli di 8 anni fino ai più grandi di 19». Un’esperienza a cui sembra davvero difficile rinunciare. Quindi per chi è in lista d’attesa il consiglio è di «continuare a interagire con i referenti, telefonare, mantenere i contatti perché il nostro impegno sarà massimo nel cercare di trovare un posto per tutti - conclude Lorenzo Caravita di Agesci -: non rinunciate a iscrivere i vostri bambini ad una delle realtà e delle esperienze che cambieranno in meglio la loro vita e ne segneranno positivamente il futuro».