LANGHIRANO
La madre ha un arresto cardiaco, la figlia apre la porta al 118: salvata dalla nonna e dall'infermiere
Langhirano Ancora una volta il servizio infermieristico dell’assistenza pubblica di Langhirano è stato determinante. Un’altra vita è stata salvata, grazie anche ai nuovi protocolli che permettono agli infermieri di somministrare farmaci salvavita.
Lunedì una 45enne di Langhirano era andata in arresto cardiaco. Immediatamente è accorsa l’ambulanza con a bordo l’infermiere. «Ad aprirmi la porta è stata una bambina: ''Mi aggiusti la mamma?'' mi ha subito detto – racconta Luciano Notarpietro, coordinatore degli infermieri, dal 2015 all’Assistenza pubblica di Langhirano -. Appena entrati c’era la nonna che, dimostrando grande tempestività, stava eseguendo il massaggio cardiaco alla figlia, seguendo le indicazioni telefoniche della centrale del 118. Poi siamo subentrati noi, con i volontari che hanno messo in campo tutta la loro grande preparazione. Ho somministrato alla donna adrenalina e antiaritmici (procedura che gli infermieri possono effettuare solo da pochi mesi, ndr), ed messo in atto la gestione avanzata delle vie aeree, con un’immediata risposta da parte della paziente, che ha iniziato a respirare da sola».
Nel frattempo è giunto anche l’elicottero del 118. La donna è stata quindi caricata e trasportata al Maggiore, dove si trova è ricoverata in prognosi riservata.
«La situazione è critica, ma mi hanno riferito che non ha riportato danni neurologici. Questo significa che l’intervento è stato tempestivo. È una grande soddisfazione, perché nel giro di pochi giorni l’infermiere è stato determinante in due occasioni e dimostra che la figura professionale insieme al volontario crea un servizio che è eccellenza – conclude -. Ma ancora di più lo è per quella bambina, che mi auguro possa avere la sua mamma accanto ancora per tanto tempo».
«È dal 2012 che garantiamo la presenza h24 di un infermiere sull’ambulanza – commenta il presidente dell’assistenza pubblica di Langhirano Stefano Coppi -. È un servizio a cui abbiamo sempre creduto, che finanziamo grazie al 5xmille e alle donazioni che ci giungono dal territorio. Uno sforzo economico importante per l’associazione, ma che significa maggiore assistenza alla popolazione».
Maria Chiara Pezzani