Scuola

I corsi serali sono salvi. «Ma quanta fatica»

Anna Pinazzi

I corsi serali sono in salvo, almeno per quest’anno.

A settembre, per gli studenti serali della maggior parte delle scuole cittadine sarà possibile frequentare il secondo e il terzo periodo (3ª, 4ª e 5ª del percorso diurno). Il primo periodo (1ª e 2ª) purtroppo è stato sacrificato. Nulla, però, è perduto perché chi volesse frequentare e convalidare i crediti del primo periodo, potrà fare riferimento ai Cpia, cioè ai centri provinciali per l’istruzione degli adulti.

Quello dei corsi serali è stato un vero e proprio salvataggio: i pochi fondi, le notizie di sospensione dei corsi, la mancanza di personale avevano portato nei mesi scorsi un grande stato di incertezza e preoccupazione. Per questo, alla «minaccia» sempre più vicina che avrebbe portato centinaia di parmigiani a rinunciare al loro percorso di studi, presidi, docenti e studenti sono scesi in piazza chiedendo aiuto all’Amministrazione, e non solo. Alle porte di settembre, quindi, si arriva con una certezza faticosamente raggiunta: i corsi serali ci saranno, e sono già diversi i nuovi iscritti, che si aggiungono agli oltre 600 studenti degli anni scorsi.

Il percorso non è stato semplice: «Abbiamo dovuto economizzare le poche risorse che avevamo per riuscire a garantire a tutti il diritto allo studio - fa sapere Alberto Berna, preside del Giordani -. Sono le singole scuole che, insieme all’appoggio del Provveditorato territoriale, si sono costruite la possibilità di garantire anche il secondo periodo dei serali».

È stata una questione di calcoli accorti e, purtroppo, di rinunce: «Abbiamo concluso i lavori di progettazione ad agosto inoltrato - riprende Berna -. Al Giordani abbiamo ritagliato risorse dal personale, utilizzato diverse ore di organico potenziato del diurno da dedicare completamente ai serali: sono scelte che comportano sacrifici o da una parte o dall’altra e dover proseguire per rinunce non è certo possibile».

È d’accordo Federico Ferrari, preside dell’Ipsia Primo Levi: «Non può essere che ogni anno, da qualche tempo a questa parte, i corsi serali siano sempre in uno stato di incertezza e di emergenza - dichiara -. Il numero di cattedre assegnate alla provincia di Parma per le scuole superiori è identico da almeno 3 anni, ma il numero delle classi sta aumentando. Quindi spesso mancano anche gli insegnanti. Mancanza che l’anno scorso siamo riusciti a sopperire con l’organico Covid. Ma in futuro come faremo?».

Insomma, tra sottrazioni di ore, personale, addizioni di studenti lavoratori e divisione di risorse economiche «siamo riusciti a garantire anche quest’anno una certa continuità - commenta Anna Chiara Buia, coordinatrice dei corsi serali al Giordani, che conta già circa 120 iscritti per il 2022 - che non è solo di studio, ma sociale e umana».

I corsi serali «sono un’opportunità straordinaria - conclude la docente -, una possibilità di miglioramento della propria condizione lavorativa, di arricchimento personale: chiuderli sarebbe stata una grande ingiustizia».

Anna Pinazzi