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Il rogo di Torrile: c'è chi ha visto persone con le taniche. E ora è allarme baby gang

Chiara De Carli

Torrile Se la prudenza imponeva per mercoledì notte di «non escludere» il dolo, una volta spento l’incendio che ha distrutto «la nave» - amatissimo gioco per bimbi del parco Alberi Felici di San Polo – si può ormai affermare che di accidentale non c’è stato niente. La struttura, progettata per dare il massimo della sicurezza, è stata infatti con tutta probabilità cosparsa di liquido infiammabile e data alle fiamme.

Un gesto che ha immediatamente attirato l’attenzione di tutto il paese e soprattutto dei residenti dei quartieri a ridosso del parco che avrebbero visto alcune persone entrare nell’area riservata ai più piccoli utenti del parco con delle taniche. Proprio le loro testimonianze, insieme alle immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza del parco e dei dintorni, potrebbero quindi aiutare i carabinieri di Colorno a dare velocemente un nome agli autori del danneggiamento. E mentre le indagini proseguono, ieri mattina dal parco sono passati in tanti, e di tutte le età, per vedere con i loro occhi il «risultato» di uno dei più vili atti vandalici degli ultimi anni e condannare all’unanimità il gesto.

«Era un gioco che ci piaceva moltissimo – dice una bambina guardando sconsolata il cancello chiuso e transennato – e per colpa di qualche ragazzo stupido e annoiato che non ha niente di meglio da fare non lo potrà più usare nessuno. Si dice che abbiano usato la transenna per scavalcare - aggiunge un amico arrivato in bicicletta -. Immagino che fossero ubriachi o drogati, altrimenti perché fare qualcosa del genere?».

Droga e alcol sono due problemi su cui puntano invece il dito gli adulti, preoccupati per i bambini più piccoli ma anche per le «intemperanze» registrate quest’estate nella vicina piazza Repubblica che hanno visto intervenire più volte i carabinieri e la polizia locale. «Dove sono i genitori di questi ragazzini che vediamo in giro fino a tarda notte e spesso con bottiglie in mano? Non si accorgono che i loro figli tornano a casa completamente ubriachi? È ora che prendano coscienza di cosa fanno quando sono in giro per il paese e di smetterla di dire che sono ragazzate - dice uno dei commercianti della piazzetta -. Abbiamo visto quindicenni sfidare chi li richiamava al rispetto dicendo che a quell’età non gli si può fare niente e addirittura prendersi gioco dei vigili: il metodo educativo non dev’essere stato dei più efficaci. E per chi ha visto qualcosa ma non denuncia perché in mezzo magari ci sono i figli degli amici, si ricordi che così facendo è un loro complice e non fa il loro bene».

E tra i delusi dall’ennesimo danneggiamento ai danni del patrimonio di tutta la collettività c’è il sindaco Alessandro Fadda, arrivato sul luogo dell’incendio quando le fiamme erano ancora alte e rimasto per tutto il tempo a monitorare i lavori di messa in sicurezza.

Chiara De Carli