INFLAZIONE

Il carovita «brucia» lo stipendio dei parmigiani

Addio risparmi. Con l'aumento generalizzato dei prezzi, a fine mese quel che resta dello stipendio o della pensione è sempre meno. Il carrello della spesa, le bollette, i trasporti: gli aumenti riguardano tutti i settori. L'Istat, pochi giorni fa, ha pubblicato le stime preliminari dei rincari di agosto e non c'è spazio per l'ottimismo: l'inflazione segna un +8,4% (non accadeva dal dicembre 1985, quando era +8,8%), mentre i prezzi del carrello della spesa fanno un balzo in avanti del 9,7%, un aumento che non si verificava dal giugno 1984. Parma non fa eccezione. Come dimostrano i dati sul sito del Comune (sezione Statistica), l'indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività segna aumenti generalizzati. I numeri riguardano luglio ma, stando alle previsioni dell'Istat, ad agosto non andrà meglio. Se qualcosa non cambierà, l'elenco dei nuovi poveri rischia di allungarsi.

Povertà e figli

«In Italia, la prima causa della povertà è la perdita del lavoro, ma la seconda è la nascita di un figlio». Alfredo Caltabiano, ex coordinatore dell'associazione Famiglie numerose, conosce bene i problemi di chi ha tanti figli. «Prima in famiglia eravamo in 8, ora siamo in 5. Noi lavoriamo in due e abbiamo una certezza economica, ma l'impatto dei rincari sulle famiglie giovani, con stipendi bassi e un mutuo da pagare, sarà devastante».

Maurizio Caruso, che insieme alla moglie Roberta coordina l'associazione Famiglie numerose, è molto preoccupato. «Le famiglie numerose hanno meno difese degli altri rispetto alla scure degli aumenti generalizzati». Insomma, anche lui conferma: chi ha dai tre figli in su rischia di scivolare nella povertà. «Come associazione abbiamo creato un circuito, basato sul passaparola, per aiutare le famiglie in difficoltà». Alimentari e vestiti sono tra le richieste d'aiuto più comuni.

Al freddo e affamati

«Chi ha una pensione attorno ai mille euro al mese quest'inverno si è già autolimitato, spegnendo il riscaldamento». Valentina Anelli, segretario generale Spi Cgil, sa però che non è finita qui. «Temo che con i rincari generalizzati, chi ha questo reddito inizi a fare delle rinunce anche sul cibo». Insomma, i nostri anziani rischiano di trascorrere un inverno al freddo e con la fame. Lo Spi ha messo in calendario una serie di banchetti in tutta la provincia (il 9 settembre, dalle 9 alle 13, saranno in piazzale Lubiana e il 10 in Ghiaia). «Cerchiamo di raccogliere i sentimenti delle persone, perché spesso faticano a chiedere aiuto».

Ritorno all'austerity

Mara Colla, presidente di Confconsumatori, non teme di essere impopolare. «Dobbiamo prendere coscienza che siamo in un momento di guerra, quindi sono indispensabili più sacrifici. Viviamo in un'economia di guerra, dovremo fare l'abitudine alla fatica». Le istituzioni però non devono abbandonare i più deboli. «A loro vanno garantiti assistenza sociale e aiuti economici. Lo Stato poi potrebbe ridurre l'Iva, mentre il tema del caro energia va affrontato a livello di Unione europea». Un'ultima preghiera. «Vanno messe in campo le azioni del Pnrr. Azioni che andavano adottate 20 anni fa».