Ascom Confesercenti

Bollette, il 90% dei commercianti a rischio. Alinovi dei panificatori: «Più di 2 mesi non andiamo avanti»

«Dobbiamo capire se andare avanti soltanto due o tre mesi, lavorando in passivo, per poi dover chiudere».

L'allarme lanciato da Mauro Alinovi, presidente del Gruppo panificatori artigiani di Parma, aderente ad Ascom e membro della giunta della stessa Ascom, è chiaro: «Nel nostro settore i colleghi sono molto preoccupati - continua Alinovi -. Il 50% dei costi è per l'energia. Chi ha i forni elettrici ha visto le bollette raddoppiarsi e per chi ha i forni con il gas metano è davvero una strage: chi spendeva 1.500 euro, oggi ne spende 6.000, più che triplicate».

Alinovi ha poi fatto delle indagini a livello regionale «e già alcune piccole imprese a conduzione familiare hanno anticipato la chiusura prevista tra tre anni, perché erano costretti a lavorare senza nessun utile - sottolinea il presidente -. E il problema è anche che dalla politica non abbiamo risposte su quello che dobbiamo fare domani, così come ricordano molti panificatori. Per essere in pari con i costi dovremmo aumentare il prezzo del pane del 40, 60 o 70%, non come abbiamo fatto di 20 o 30 centesimi. Ma non ci sentiamo di fare aumenti così importanti, perché il rispetto del cliente è sacrosanto per un bene primario come il pane: come faccio a spiegare alla signora Maria, che vive con la pensione minima, che il pane costa così tanto? Senza contare che con tutte queste spese, a maggior ragione in un periodo di ripresa post pandemica, il rischio è anche quello del possibile licenziamento di dipendenti. Insomma - conclude il presidente del Gruppo panificatori artigiani Mauro Alinovi -, bisogna capire dove stiamo arrivando. Capire come andare avanti: manca un programma. E quale sarà il nostro futuro tra due mesi».