Sabato al Tardini con la Ternana

Cristiano Lucarelli, un ex che ci ha spesso fatto male

Quando, il 15 gennaio 2008, Cristiano Lucarelli viene presentato in un'affollatissima sala stampa al Tardini come nuovo attaccante del Parma, ha quasi 33 anni e la sua carriera è già in fase discendente, pur avendo appena toccato il climax di un gol in Champions segnato con la maglia dello Shakhtar al Milan solo un mese prima. Il presidente Ghirardi cerca un colpo che ribalti l'inerzia di una stagione tribolata che però si concluderà comunque con la retrocessione. Lui resta anche in B, anzi in qualche modo raddoppia perché chiama con sé il fratello Alessandro. L'annata parte male per lui che prima deve fare i conti la rigida dieta imposta da Cagni poi fatica a ritrovare il ritmo del gol che lo aveva contraddistinto fin lì in carriera, tanto che a gennaio il Parma andrà a prendere Vantaggiato del Rimini. In ogni caso dopo i 4 timbri in serie A Lucarelli segna 12 gol in 29 gare quell'anno in B. Il Parma viene promosso ma Guidolin ritiene di poter far senza di lui, che viene così girato in prestito con diritto di riscatto al «suo» Livorno. Chi poteva immaginare che all'ultima giornata di andata, al Picchi, fosse proprio Cristiano a infilare il 2-0 del Livorno, risparmiandosi e risparmiandoci la pantomina della non-esultanza, tanto più sotto la sua curva.

Finita la carriera da calciatore nelle file del Napoli, Lucarelli resta al Parma e va a fare l'allenatore degli Allievi nazionali. Si ritrova in mano una bella squadretta, con le punte di diamante di Alberto Cerri, José Mauri e Domenico Frare (oggi titolare nel Cittadella) e tuttavia ci mette del suo nella fantastica cavalcata che vede i crociatini diventare campioni d'Italia e alzare la Supercoppa di categoria.

Archiviati i trofei, Lucarelli si lancia tra i «grandi» ma il primo passo è falso. Accetta la panchina del Perugia in C ma a fine agosto viene già esonerato. In quell'estate però fa in tempo a incrociare, in amichevole, il Parma, durante un triangolare che comprendeva anche il Livorno: la mini-sfida di 45' la vincono i crociati 2-0 con reti di Palladino e Okaka. Lucarelli poi si immerge in una lunga apnea nel mare magnum del calcio di provincia, allenando tra le altre Pistoiese, Tuttocuoio, Messina, Livorno, Catania.

Così quando nell'estate 2020 gli si prospetta la Ternana ha ormai la tempra e l'esperienza per stravincere il campionato di C e veleggiare sul limitare dei play-off l'anno dopo in B. Un anno in cui ha battuto due volte il Parma. Solo Cremonese e Brescia hanno fatto altrettanto, ma Lucarelli ci ha rifilato sei gol. Togliendosi anche lo sfizio, dopo il match di andata, da buon toscano, di una battuta tipo «Peccato, ci eravamo preparati a Sohm che da terzino andava dentro il campo, ma stasera non l'ha fatto...». Ma al di là delle facezie, e di un presidente pieno di pretese ma a poche spese, la sua Ternana gioca un calcio d'attacco, difende così così ma in avanti è temibile, come lo era il suo allenatore.