Ritorno a scuola

Verso la prima campanella: il 95% dei docenti è in cattedra

Tra tre giorni tutti in classe. Mascherine facoltative e un grande ritorno: quello del compagno di banco. Con le nuove regole anche il distanziamento scomparirà e gli alunni potranno tornare vicini. Quella di giovedì sarà una prima campanella molto attesa: le gite non si faranno attendere, così come le visite d'istruzione. Un recupero molto importante per i ragazzi e per il loro benessere, che darà valore alla sacrosanta socializzazione.

I docenti

E i docenti? Contrariamente a quello che accade nel resto d'Italia, a Parma sono pochissimi gli insegnanti che mancano all'appello, grazie al grande lavoro organizzato dall'Ufficio scolastico provinciale, così come i collaboratori scolastici e il personale amministrativo: tutti presenti. E quello dei docenti è un grande risultato, che permetterà alle scuole di partire il prima possibile con l'orario completo. Le immissioni in ruolo, infatti, si sono concluse ed è già stato espletato il primo turno di supplenze con le nuove procedure informatizzate. Entro domani sarà affrontato anche il secondo turno per coprire le rinunce. Per cui, in questo inizio della scuola, nel nostro territorio rimangono scoperte eventuali nomine di competenza d'istituto, le cosiddette supplenze brevi e temporanee, per maternità, malattia o altro. Anche per il personale Ata le nomine di competenza dell'Ufficio scolastico provinciale si sono già concluse. Fino a venerdì notte, si sono svolte le nomine da graduatorie di istituto terza fascia con l'istituto comprensivo Montebello, scuola capofila: la dirigente Alessandra Melej ha svolto il complicato lavoro per conto di tutti gli istituti al fine di snellire le operazioni in poco tempo. «Sono soddisfatta, anche se la situazione definitiva per eventuali rinunce si conoscerà solo oggi - risponde la preside Melej -. È rimasto solo qualche spezzone per il personale amministrativo e qualche posto per i collaboratori scolastici».

Elementari e medie

All'istituto comprensivo Micheli nel quartiere San Leonardo prima campanella con orario ridotto per le prime elementari e per le prime medie: «Quasi tutto l'organico è al completo - interviene la preside Chiara Palù -, mancano solo i supplenti brevi. Contiamo di partire subito con l'orario stabilito e sin da subito anche con la mensa, proprio per rispondere alle esigenze delle famiglie. Sarà un anno all'insegna della speranza: un anno per tornare di fatto a fare il nostro mestiere. Stiamo facendo di tutto per onorare l'impegno che il Ministero ci ha chiesto di assolvere. L'augurio è che la scuola abbia finalmente una svolta: un cambio di passo, soprattutto sulla didattica».

Chi ben inizia è a metà dell'opera, diceva un vecchio proverbio. E per le scuole di Parma e provincia pare sia proprio così: «Al comprensivo Montebello - continua Melej - si inizierà giovedì con gli orari differenziati a seconda delle classi. E questa prima settimana gli alunni verranno a scuola anche sabato, proprio per dare continuità e in vista delle elezioni, per le quali molte scuole dovranno chiudere. Spero che quest'anno scolastico sia più semplice per tutti: per gli studenti, le famiglie, gli insegnanti e il personale della scuola».

Scuole superiori

«Giovedì inizieranno tutte le classi dell'istituto Melloni con tutti i docenti in cattedra - conferma il preside Giovanni Fasan - e da lunedì 19 settembre potrà avviarsi l'orario completo. Nello stesso giorno riprenderanno pure le gite: i ragazzi andranno a Cesenatico, a Cervia e a Prato Spilla per attività green». Anche al liceo Sanvitale ricominceranno le uscite: «I ragazzi inizieranno con il parco d'avventura nell'Appennino reggiano - dice il preside Andrea Grossi -, proprio per stimolare la conoscenza del gruppo classe. In attesa della prima campanella stiamo facendo degli incontri con le prime classi su più moduli, al fine di favorire la socializzazione, per aumentare le competenze digitali, l'autonomia e sui metodi di studio. I docenti? Siamo coperti per il 95%, così come credo nelle altre scuole. Le assegnazioni hanno davvero funzionato. E meno male, anche perché al liceo Sanvitale quest'anno c'è stato un considerevole aumento di iscrizioni e molti studenti hanno chiesto il passaggio: ne abbiamo accolto 120, ma ci sono ancora tanti studenti in lista d'attesa che speriamo di accontentare». All'istituto Bodoni le quarte e le quinte classi inizieranno mercoledì 14: «Le prime, le seconde e le terze, invece, inizieranno giovedì 15. Siamo molto speranzosi per questo anno scolastico - confessa la preside Elisabetta Mangi -, ma molto attenti sul fronte Covid. Tuttavia, siamo fiduciosi per un anno sereno, anche perché mancano pochissimi insegnanti». Tutti presenti giovedì al Polo agroindustriale Bocchialini e Galilei, che ha aumentato gli iscritti di una succursale. «Il Food Farm e la Cantina didattica hanno già riaperto - ricorda la preside Anna Rita Sicuri -: stiamo lavorando la frutta, in particolare le susine del nostro frutteto e stiamo procedendo con la vendemmia. I ragazzi sono poi molto contenti di poter venire a scuola senza mascherina, di poter riavere un intervallo in cui potersi muovere e il paninaro. Sì siamo alleggeriti dall'eliminazione di alcune regole anti Covid, ma manterremo la sanificazione degli ambienti e degli oggetti, per non abbassare la guardia. E per chi avverte la febbre in classe continueremo ad usare lo stesso protocollo». Il 15 sarà la giornata dell'accoglienza per le prime classi dell'istituto Rondani: «Da venerdì poi tutte le quinte saranno in Pcto per tre settimane in azienda - spiega la preside Lucia Ruvidi -. Siamo contenti perché mancano pochi insegnanti e abbiamo coperto tutto il sostegno, che normalmente era sempre in affanno. E siamo contenti di non dover più controllare il green pass: era un lavoro pesante. Le mascherine saranno obbligatorie solo per le persone fragili, tuttavia il distanziamento sarà mantenuto anche perché noi abbiamo la fortuna di avere spazi grandi».

Risparmio energetico

Questa mattina in Provincia ci sarà poi una riunione con tutti i dirigenti scolastici delle superiori sul risparmio energetico: «Un problema centrale - sottolinea Fasan -, tant'è che il Covid è quasi diventato un argomento collaterale, anche se l'attenzione deve rimanere alta. Si parla del sabato a casa ma per far questo occorre una norma giuridica: senza una norma giuridica l'obiettivo del risparmio energetico non si può raggiungere, perché può esserci un consiglio d'istituto che rifiuta il sabato a casa e allora il provvedimento sarebbe solo a macchia di leopardo: alcune scuole sì e altre no. Serve una norma giuridica che preveda anche il recupero delle ore perse al sabato, anche perché per il momento la didattica integrata a distanza sarebbe permessa solo per l'istruzione domiciliare».